Su 154 centri commerciali esistenti negli Emirati Arabi Uniti (UAE/EAU) solo 2 sono i cosiddetti "super regional", cioè i mega shopping center dall'attrazione internazionale e sono entrambi a Dubai; la maggior parte dei mall (79 per l'esattezza), è di vicinato/quartierale. Il mercato UAE è oggi il 4° al mondo per investimenti in immobiliare a destinazione retail, ccon un incremento del 25% negli ultimi dieci anni e un giro d'affari attuale di 52,1 miliardi di dollari, di cui 31,2 miliardi generati dal non food.
Centri da 30 milioni di visite
I super regional generano 30 milioni di passaggi con oltre il 70% di operatori internazionali e nazionali, hanno una media di 889 punti di vendita con un massimo di 1.200 e un minimo di 578. Alcuni di questi come Dubai Mall (foto) e Mall of Emirates sono mete abituali dei turisti internazionali.
Abu Dhabi, la capitale, è la seconda destinazione degli Emirati. Il mercato è guidato da iniziative del governo per creare sinergie e partnership tra enti pubblici e privati: dal 2013 vige una nuova normativa per migliorare la qualità del retail.
Investimenti immobiliari: Dubai, seconda destinazione dopo Londra
Questi dati ci vengono dal convegno Retail Business in EAU, organizzato da Confimprese per le catene italiane interessate a cogliere le opportunità di sviluppo negli Emirati Arabi. "Dubai è la seconda destinazione più popolare per il retail a livello globale dopo Londra - ricorda Mario Resca, presidente Confimprese - Attualmente al retail sono dedicati 5,1 milioni di mq, mentre lo spazio commerciale è pari a 549 mq ogni 1.000 abitanti, la più alta densità di superficie moderna nel mondo, contro i 248 mq dell'Europa, i 235 dell'Italia e i 397 della Lombardia. Negli ultimi tre anni il rilascio di nuove licenze commerciali è aumentato dell'8% annuo. In linea con la crescita del retail anche il Pil che aumenterà del 4,6% entro il 2018. Negli Emirati Arabi è prevista l'apertura 37 nuovi centri commerciali, di cui 9 ad Abu Dabhi, 27 a Dubai, 1 negli altri Emirati: 15 di questi centri saranno di vicinato, a testimonianza dell'impatto di tale format sul retail".
Per i centri commerciali di vicinato la Gla massima è di 95.000 mq (rispetto ai 350.300 mq dei super regional), mentre il numero di negozi varia da 3 a 150, con presenza di operatori internazionali e nazionali e una media di circa 5 milioni di passaggi annui.
Locazioni: differenze tra "super regional" e "neighbourhood" (vicinato)
La differenza tra le due categorie ("super regional" e "neighbourhood") si sente anche alla voce affitti: per i super regional i valori oscillani tra 850 euro mq/anno a 1.127 euro . Più accessibili invece i centri medi: da 297 a 376 euro mq/anno. Le locazioni variano comunque, e sensibilmente, a seconda dei brand (locale/internazionale, dimensione, settore di attività, posizione).
Non c'è il salario minimo
"Negli EAU non c'è giurisprudenza vincolante e le sentenze non sono sempre pubbliche - spiega Alvise Donà dalle Rose, partner Eversheds Bianchini -. Non esiste salario minimo, se non in alcune free zone, non c'è imposta sul reddito, non c'è una legge sulla protezione dei dati personali e quelli delle persone fisiche sono considerati sacri e involabili. Quindi bisogna ottenere il consenso espresso del dipendente per trattare i suoi dati".
"Quanto all'evidente beneficio rappresentato dall'efficienza burocratica e dalla pressione fiscale incomparabilmente inferiore agli standard ai quali siamo abituati -commenta Resca - gli Emirati Arabi Uniti apprezzano in senso assoluto il made in Italy e, oggettivamente, gli italiani".
"Attraverso il Ministero dello sviluppo economico - aggiunge Antonello Martinez, rappresentante del Governo di Dubai in Europa - cui fanno riferimento la maggior parte degli adempimenti burocratici legati all'avvio di un'attività imprenditoriale, gli UAE promuovono e incentivano concretamente l'apertura di nuove intraprese e il rafforzamento sul mercato delle imprese già attive sul territorio".
Bravo Roberto! Ottimo Post, condivido sul nostro blog…