I lavoratori italiani sembrano essere sempre più indirizzati verso una dieta equilibrata. Un lavoratore italiano su due, inoltre, gradirebbe che la sua azienda favorisse lo svolgimento di attività fisiche. È quanto emerge dai risultati della settima edizione del Barometro Food, indagine sulle abitudini dei lavoratori in pausa pranzo condotta da Food, consorzio pubblico-privato europeo coordinato da Edenred.
La ricerca 2015, effettuata in 7 Paesi europei (Belgio, Francia, Italia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Spagna e Portogallo), evidenzia che il 23% dei dipendenti italiani vorrebbe che l’azienda fornisse dei consigli nutrizionali, il 22% del campione auspica che l’azienda fornisca ai dipendenti i consigli di un dietologo; il 25% dei lavoratori vorrebbe nella propria impresa una “break room”; il 38% degli intervistati desidera trovare in ufficio o in fabbrica frutta fresca; il 22% dei lavoratori italiani l’azienda dovrebbe incoraggiare l’utilizzo delle scale al posto dell’ascensore.
La ricerca di Edenred evidenzia inoltre che l’1% del campione non mangia durante la giornata lavorativa; che il 60% degli intervistati pranza in un ristorante e non alla scrivania o in una sala aziendale, percentuale più alta a livello europeo; il 30% dei dipendenti italiani in pausa pranzo mangia insalate, percentuale più alta a livello europeo, dato tre volte superiore alla media europea. Inoltre per l’82% dei lavoratori è fondamentale che i pranzi offerti abbiano una buona qualità nutrizionale. Su questo versante l’Italia in Europa è seconda solo alla Spagna. Gli italiani sono tra coloro che giudicano meno importante la quantità di cibo in pausa pranzo.
Gli Italiani si posizionano tra i massimi esperti di cibo di qualità al punto da poter fare a meno di leggere informazioni nutrizionali sui menù o avere indicazioni dai camerieri; le percentuali di quelli che giudicano importanti queste due attività, infatti, sono “solo” il 16% nel primo caso e il 19% nel secondo. In pausa pranzo, inoltre, i lavoratori italiani fanno anche a meno dei colleghi: per il 45% degli intervistati (secondo dato in Europa dietro il Portogallo) non è prioritario pranzare coi colleghi.
La ricerca non tralascia il settore della ristorazione e chiede ai ristoratori un parere sull’argomento. La ricerca dice che nell’ultimo anno il 38% dei ristoratori italiani ha percepito una crescita della domanda di pranzi equilibrati e salutari; che il 31% dei ristoratori italiani ha percepito una crescita della vendita di cibi salutari; per il 67% dei manager della ristorazione è falso che i cibi salutari sono anche i più costosi: solo i colleghi spagnoli registrano un risultato più alto.