Quali sono i rapporti tra prezzo, esperienza utente e soluzioni digitali nel retail? Quello che sta avvenendo in Ucraina, dopo due anni di Covid, richiede un’analisi molto più ricca rispetto al passato, quando non c’erano le deformazioni di abitudini e mercato che stiamo vivendo negli ultimi tempi.
L’analisi '2 anni di Reset nel Retail', svolta a febbraio 2022 in Italia da Savanta, su oltre un migliaio di consumatori italiani, per conto di Sensormatic Solutions - marchio di Johnson Control, prova a dare delle risposte.
Tra online e fisico, non conta solo il prezzo
Gli italiani sono sempre più attenti al prezzo, ma sono disposti a pagare per servizi superiori. Ancor di più dichiarano di voler pagare per la sostenibilità di prodotti e filiere. Un dato positivo da cui partire riguarda l’affluenza dei consumatori ai negozi. Il primo trimestre del 2022 dovrebbe attestarsi intorno al -42% rispetto al 2019, e dato che le restrizioni sono in fase di graduale allentamento, ci potrebbe essere motivo di cauto ottimismo.
L’eCommerce nelle sue varie forme si propone come soluzione di riferimento. La penetrazione dell’online è aumentata dell’11% nel 2021. Il valore sembra rilevante, ma è sensibilmente inferiore a Francia (19%) e Germania (20%). È comunque troppo presto per prevedere quali abitudini di acquisto pre-pandemia torneranno e quali sono cambiate per sempre.
Come intercettare il trend della sostenibilità
I retailer devono però adeguarsi alle nuove modalità di acquisto e di servizio: i consumatori chiedono servizi e si orientano verso tre parametri: sostenibilità, digitalizzazione e defidelizzazione.
ll 35% dei consumatori italiani dichiara di essere più attento alla sostenibilità rispetto all’inizio della pandemia, e senza grandi differenze in base alla generazione. Un numero è sorprendente: il 54% si dice disposto a pagare i prodotti più sostenibili una cifra sensibilmente maggiore, fino al 20% in più.
Più soluzioni digitali per tornare a fare acquisti nel fisico
Percentualmente rilevantissima, poi, la digitalizzazione prosegue velocemente nella sua penetrazione sul mercato. Il 50,2% dei consumatori ammette che ora fa più acquisti online e meno acquisti nei punti di vendita. Un ulteriore 56,2%, negli ultimi 6 mesi, ha provato nuovi metodi di acquisto digitale o servizi di evasione degli ordini (nuove app, nuovi servizi di shopping in abbonamento, ecc). L’80,6% utilizza servizi di “acquisto online, consegna a domicilio”.
Il 44% del campione intervistato afferma che le funzionalità di self-check-out contactless li incoraggerebbe a fare acquisti nei negozi fisici, mentre il 21% vorrebbe esperienze stile Just Walk Out / Amazon Go per essere invogliato ad acquistare maggiormente negli store tradizionali.
E infine attenzione a credersi al riparo grazie alla fedeltà del brand. Ben il 47,2%, infatti, dichiara di aver provato un diverso brand, punto di vendita o retailer. E un altro 7,4% è passato a marchi “private label”, valore che attesta la crescita della mdd come da ultimo rapporto diffuso a Marca 2022.