Questo l’obiettivo di Coop nel 2017, che passa attraverso la rivitalizzazione dell’offerta, la convenienza, le liberalizzazioni, i rapporti con l’industria.
Quali le sfide principali del 2017?
Ne vedo sostanzialmente tre: la prima, di ordine generale, è legata all’andamento dei consumi. Non sono ottimista: mi aspetto ancora deflazione e, nel migliore dei casi, un mercato flat. Sarà un anno complesso, quindi. Il secondo tema riguarda l’offerta: continueranno in maniera potente i trend vincenti di questi ultimi anni, soprattutto quelli legati alla salute, al viver bene, allo star bene. Temi che stiamo sviluppando nei nostri assortimenti, soprattutto con le linee Coop. Detto questo, il focus sarà ancora sulla convenienza, o meglio sulla possibilità di garantire di accedere a un’alimentazione sana e di qualità al giusto prezzo. Per questo, ad esempio, tra le priorità mettiamo la volontà di rendere il bio non solo buono, garantito da filiere agro-industriali sane e certificato, ma anche accessibile a livello di prezzo.
A proposito di filiere, cosa pensa del sindaco di Firenze e della sua proposta di far adottare agli esercenti una certa percentuale di prodotti locali?
Penso ci si voglia fare del male, senza capire cosa vuol dire locale. Noi siamo il Paese della biodiversità e delle filiere, risultato di una cultura che viene da lontano. Abbiamo il dovere di valorizzare le nostre specialità e tipicità locali e portarle su una scala più grande in Italia e all’estero. Per farlo è necessario aiutare la trasformazione di queste attività artigianali in produzioni su scala industriale, senza snaturarle, ma più competitive grazie a maggiore organizzazione, trasporti, comunicazione. Come Coop lavoriamo da tempo in questa direzione: lo dimostrano Fiorfiore, Territori.Coop, Orto Qui, la nuova linea Coop Origine, per citare alcuni esempi. Vogliamo che i prodotti siano buoni, facciano bene e siano consumati da un numero sempre maggiore di consumatori.
E la terza sfida?
Riguarda i rapporti con l’industria, soprattutto il tema delle promozioni: è un fatto assodato che sono sempre meno efficaci, ma continuano a essere spinte dall’Idm per logiche di breve periodo. Il nostro obiettivo è chiaro: vogliamo trasferire, ogni giorno, in modo ragionevole valore a scaffale. Per fare questo, vogliamo creare con tutti i nostri fornitori un rapporto sano sul prezzo di acquisto, che torni ad essere un parametro effettivo e non finto, delle caratteristiche e delle qualità dei singoli prodotti.
E come si traduce questa volontà a livello di strategie promozionali?
Nel riconsiderare il loro ruolo e la loro incidenza: le promozioni non sono per Coop l’elemento centrale delle nostre politiche, ma una leva necessaria. Per questo le ridurremo di numero, rendendole più importanti a livello di sconto.
Una battuta sulle liberalizzazioni.
Ci aspettavamo più coraggio dal Governo, soprattutto in tema di farmaci: continuiamo a non capire perchè il processo si sia fermato. Speriamo in cambiamenti a favore dei consumatori.
Anche sugli orari di vendita si rischia di vivere un ritorno al passato.
Sarebbe un disastro tornare alla giungla esistente quando la gestione delle aperture domenicali era in mano a Comuni e Regioni. Siamo favorevoli a una normativa nazionale coerente che tenga conto anche di un certo numero di chiusure, nel rispetto delle esigenze dei consumatori e anche dei lavoratori. Del resto, noi lo facciamo già autonomamente.
Il 2017 sarà l’anno del lancio dell’eCommerce food by Coop?
Sì, abbiamo realizzato in corso d’anno diversi test e, a breve, a Roma, partirà il progetto di Alleanza 3.0 sul food. Anche grazie all’esperienza di Cooponline con il non food, abbiamo capito che è importante fare eCommerce perchè si tratta di un’esperienza che può cambiare in meglio molte delle attività tradizinali di un retailer. Per noi, in ogni caso, rimane centrale la ricerca di un’integrazione tra online e store fisico.
Quali altre novità dobbiamo aspettarci da Coop per il il prossimo anno?
Tra i molti tavoli aperti, uno dei più importanti riguarda alcune modifiche nelle regole di ingaggio con l’industria per il prossimo biennio 2017-2018. Ne abbiamo parlato di recente con i nostri 800 fornitori ai quali abbiamo spiegato le nostre linee strategiche. Nessuno stravolgimento, ma diverse novità ... Avremo modo di approfondire nel corso dell’anno. Non mancheranno le occasioni.