La digitalizzazione è stata la vera ancora di salvezza e sopravvivenza per molte aziende durante di mesi di confinamento, facendo emergere potenzialità – molto spesso – ancora inespresse, e indicando come vincente la capacità d’interazione tra fisico e digitale, abbattendo i silos che li rendono due sistemi a circuito chiuso incapaci di relazionarsi e interagire tra loro.
Questo è vero per tantissimi campi applicativi che vanno dal mondo del banking and finance fino a quello del retail. Questo aspetto rientra nella lista dei 16 trend indicati dal Forbes Technology Council (dal Quantum e Cloud Computing, alla stampa 5G e 3D on demand e video sorveglianza che fa uso dell’Intelligenza artificiale, ecc.) che con il 2020 sono pronti a rivoluzionare il comparto Consumer Market. Nello specifico, si può fare riferimento a quello che rientra nell'ambito del Digital Twinning: si tratta di una tecnologia già datata qualche decennio (anni ’60 precisamente) e che ha trovato la prima applicazione quando la NASA la usò per creare sistemi duplicati tecnologici per le sue missioni spaziali. Da qui deriva il concetto di Digital Twin, espressione che divenne popolare quando il ricercatore e professore Michael Grieves (Florida Institute of Technology / NASA) la usò per la prima volta il termine in un paper accademico pubblicato nell’agosto 2016.
I Digital Twin sono sostanzialmente modelli software di oggetti esistenti nel mondo reale: repliche virtuali di oggetti, luoghi o persone utilizzate per eseguire simulazioni prima che le soluzioni vengano implementate nella vita reale. In virtù dei benefici che tale modellazione predittiva ha già apportato, per esempio, nell’IoT industriale e non solo, il suo ambito d’applicazione non poteva che essere destinato ad espandersi.
Per quel che concerne il retail, l’obiettivo è di incidere sulla trasformazione dell'esperienza del cliente, integrando i progressi nell'intelligenza artificiale e nel machine learning, per simulazioni e previsioni sempre più accurate del comportamento degli acquirenti, per poter fare la differenza in termini di consigli offerti, promozioni e vendita personalizzata grazie al Digital Twin di ognuno dei clienti (si pensi, a titolo esemplificativo, a una tecnologia che permetta di proporre il vestito perfetto per taglia, vestibilità, stile, ecc. per l’acquirente, senza bisogno che venga fisicamente provato, ma solo grazie all’intervento del Digital Twin che opera contemporaneamente come una sorta di avatar personale e sofisticato assistente digitale). In questo contesto, la realizzazione di un sito web professionale è oltremodo importante per un doppio digitale, e contribuisce a rafforzare la brand reputation di un’azienda.
Il Digital Twin risulta fondamentale anche in merito ai processi interni di un retail, come nel caso delle definizione di una più accurata catena d’approvvigionamento che incontri nella maniera più dettagliata possibile il cosiddetto “Pattern of interst” dei consumatori, andando incontro a sempre più mirati processi di marketing segmentation, con un focus più preciso sugli individui. Ciò può avere degli impatti diretti anche sul prodotto stesso che nella sua versione digitale può essere monitorato, modificato e aggiornato, in parallelo al prodotto fisico reale e al suo attraversamento delle diverse fasi del suo ciclo di vita, rendendo evidenti e velocemente individuabili tratti vincenti/perdenti e ottimizzazioni possibili. Nuovamente, con servizi web evoluti, e che, a differenza di molte piattaforme diffuse, permettono all’imprenditore di mantenere identità e controllo sul proprio business, senza farlo diventare semplicemente “uno dei tanti”, scelti da una app alla stregua di un prodotto sullo scaffale di un supermercato.
Il retail, inoltre, sempre in ottica di miglioramento della customer experience, può servirsi del Digital Twin per le funzionalità che offre in tempo reale: come precedentemente accennato, un Digital Twin è progettato per ricevere dati dai sensori IoT, raccogliendo informazioni da una controparte reale, che possono essere riutilizzate e rielaborate in tempo reale. Infatti, utilizzare tali informazioni, magari combinate con dati storici, può permettere di prevedere una reazione o un impatto. Ciò, in questa particolare congiuntura storica di convivenza con un virus pandemico, consente al Digital Twin di fornire live approfondimenti e rivelare potenziali problemi o gestire scenari ad alto rischio, ad esempio, modellando il flusso di clienti e la densità di traffico pedonale nei pressi dello store.
Non da ultimo, il retail trarrebbe vantaggio dai Digital Twin anche al fine di ottenere dati per analisi e proiezioni finanziarie, offrendo ai brand l’opportunità di perfezionare e ottimizzare le previsioni di utili, regolare i prezzi, e personalizzare al massimo le politiche di sconti e promozioni per la clientela.
In definitiva, l’impatto di questi “digital doppelgänger” trova tantissime applicazioni per il retail, dai self-checkout models (Modelli di checkout automatico, per evitare assembramenti alle casse, facilitando le transazioni, ad esempio abilitando casse automatiche a disposizione, ad essere più veloci) alla gestione delle code, a processi più core legati alla definizione della brand strategy e alla gestione della supply chian.
Tutto ciò, tuttavia, presuppone la presenza ed il funzionamento di un’impalcatura di supporto adeguata. La realtà dei fatti mette in luce che non sempre ciò sia disponibile, un po’ per dei gap infrastrutturali non più sostenibili nel 2020 (il divario digitale in Italia è tutt’ora purtroppo una realtà), ed un po’ per la mancanza di conoscenza delle possibilità del digitale e disponibilità economica ad accedervi, specialmente in un tessuto imprenditoriale come quello italiano caratterizzato da PMI. Ecco, allora, che risulta fondamentale un lavoro di squadra finalizzato alla creazione di network dedicati, all’interno dei quali si possa beneficiare della consulenza di partner tecnologici all’altezza della situazione (Vodafone, in ambito telco, ad esempio, si sta muovendo in questa direzione) per fare sì che le PMI italiane saranno possano concretamente aprirsi alle opportunità del digitale.
Dietro ogni problema c'è un'opportunità, e con il supporto e la consulenza di partner tecnologici all’altezza del compito le Pmi italiane saranno pronte per fare il salto di qualità verso il mondo digitale. Spesso anche un semplice, tradizionale, ma concreto, servizio professionale di consulenza telefonica, pronto a dare un consiglio personalizzato o un approfondimento dedicato può dare la spinta decisiva a un imprenditore, piccolo o grande che sia.