Fatturato in crescita a doppia cifra e debito in calo per Apicoltura Piana, che nell’esercizio 2022 ha beneficiato degli investimenti passati in termini di impianti produttivi e innovazione dei processi.
Progresso per i principali indicatori di bilancio
L’azienda di Castel San Pietro Bologna), attiva da 120 anni nella lavorazione e nel confezionamento dei prodotti dell’alveare e per l’allevamento ed esportazione di api regine, ha chiuso lo scorso esercizio con il fatturato a quota 24 milioni di euro, vale a dire l’11% in più rispetto al 2021. Bene anche l’Ebitda (778mila euro e) l’utile netto (431mila euro), entrambi in parte condizionati dai maggiori costi sostenuti per l’acquisizione del nuovo stabilimento produttivo. Intanto, sebbene l’azienda abbia sostenuto i propri fornitori, anticipando loro liquidità per oltre un milione di euro, la posizione finanziaria netta è migliorare al 2,78%.
Il contributo della nuova linea produttiva
La crescita è stata in buona parte merito della nuova linea Squeeze che, grazie al pack in polietilene Pet riciclato al 50%, è in grado di ridurre significativamente l’impatto sull’ecosistema, rispondendo così alla crescente domanda di prodotti salutari e sostenibili.
“Siamo orgogliosi di festeggiare i 120 anni di attività aziendale con un fatturato in crescita e l’obiettivo di proseguire questo percorso di sviluppo - ha commentato l’ad Massimo Mengoli -. Per il prossimo anno puntiamo a incrementare il trend di sviluppo, con l’obiettivo di realizzare un’ulteriore crescita a valore di circa sei punti percentuali e un consolidamento della redditività. Per centrare questi traguardi, continueremo a puntare sull’alta qualità dei nostri mieli, che si unisce all’innovazione e alla sostenibilità ambientale”.
