Coricelli, l’etica che accompagna la sostenibilità

L’azienda olearia di Spoleto recita un ruolo pionieristico per il comparto: dalla tracciabilità con la blockchain al primo bilancio integrato Esg, al contratto di filiera per l’olio made in Italy

Pietro Coricelli, azienda olearia spoletina, e una storia di oltre 80 anni, continua a recitare un ruolo d’avanguardia nel comparto e punta a diventare un esempio virtuoso di trasparenza verso tutti gli stakeholder. La prima industria olearia a tracciare il proprio olio extravergine di oliva grazie alla tecnologia blockchain. E la prima industria olearia a presentare un report integrato Esg. I numeri premiano gli investimenti: nel 2022 il fatturato ha raggiunto i 244 milioni di euro, +49% rispetto al 2021 grazie anche a un sensibile incremento dei volumi di vendita (56,6 milioni di litri rispetto ai 44,5 milioni di litri dell’anno precedente). Aumenta, inoltre, il valore economico distribuito che segna +50% rispetto all’anno precedente. Una realtà imprenditoriale in costante crescita, insomma, presente in 110 Paesi nel mondo e con una quota export del 58%. La sviluppo aziendale si riflette anche sul fronte nazionale: Coricelli cresce in un settore, quello oleario, in calo mentre la quota di mercato raggiunge e supera l'8%.

Al centro della visione di Coricelli c’è il progetto Filiera Olearia Sostenibile, nato nel 2019 con la prima di linea di prodotti tracciati Casa Coricelli; si è successivamente ampliato con l’applicazione della tecnologia blockchain di Ibm Food Trust per dare la possibilità a milioni di consumatori di accedere a numerosi contenuti digitali e immutabili relativi al prodotto, come risultati di analisi e test, interni ed esterni. Il percorso è proseguito nel 2021 con la sottoscrizione del primo contratto di filiera per l’olio made in Italy tra l’azienda olearia e tre produttori pugliesi affiliati a Unaprol (Consorzio Olivicolo Italiano). Un accordo triennale, per un quantitativo di 2 milioni di chili, siglato per tutelare e valorizzare l’olio extravergine d’oliva italiano e per premiare il lavoro degli olivicoltori garantendo loro la sostenibilità economica grazie a una premialità aggiuntiva rispetto ai valori delle borse merci. Grazie a questa intesa nel 2022 è arrivato sul mercato il primo olio Pietro Coricelli Firmato dagli agricoltori italiani. Poi la tecnologia blockchain è stata estesa. L’azienda continua a estendere il suo impegno di trasparenza, qualità a tutta la filiera e ha in previsione di includere nel progetto non solo i prodotti destinati al mercato italiano ma anche ad altri formati destinati al mercato estero.
L'impresa ha presentato il Report Integrato Esg. “Un atto non dovuto, ma fortemente sentito per raccontare in modo preciso e puntuale quanto la sostenibilità sia per noi una sfida e un impegno concreto. La nostra sensibilità e responsabilità ci porta a ispirarci alle grandi aziende e questa visione ci ha permesso di raggiungere risultati straordinari nell’ultimo periodo”. Nello specifico dei risultati ottenuti sul fronte della decarbonizzazione, i 22 ettari di uliveti (circa 22 mila piante) aiutano a compensare parte delle emissioni di CO2 prodotte dall’attività aziendale: 44 tonnellate di CO2 al giorno che si trasformano in circa 16 mila tonnellate all’anno. L’utilizzo di materiali di consumo è diminuito dell’11%, il vetro riciclato è pari al 68% dell’utilizzo totale mentre l’uso di carta o cartone riciclati arriva all’81% del totale. Inoltre il consumo di acqua dolce è diminuito del 53% rispetto all’anno precedente. Sul fronte della tecnologia le 7 linee produttive, con una capacità di confezionamento di circa 154 milioni di litri di olio all’anno, fanno dello stabilimento di Spoleto un modello di efficienza e qualità.

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