"Viviamo un momento economico difficile, come ha ben mostrato Albino Russo nella presentazione del Rapporto Coop di quest'anno, ma non perdiamo l'ottimismo, che per me rimane un importante motore di cambiamento. Essere ottimismi non vuol a siamo anche molto preoccupati per le perdite delle vendite, la diminuzione dei volumi, la ripresa dei discount che sembra abbiano terminato la loro parabola discendente. Per questo, bisogna trovare un nuovo approccio con l'industria di marca che sappia soddisfare le esigenze di prezzo delle famiglie, ma anche la loro ricerca di un assortimento di livello, che preservi convenienza, giusto prezzo e qualità".
Non usa mezzi termini Maura Latini, presidente di Coop Italia, nel chiedere all'industria di marca uno sforzo comune per rivitalizzare il mercato, per sostenere la perdita dei volumi e delle quote di mercato.
Una nuova sintonia con l'industria di marca
"Nel contesto attuale il recupero dei volumi è il primo punto all'ordine del giorno per qualsiasi azienda del largo consumo, visto anche che andremo incontro a un trimestre ancora più difficile -precisa Maura Latini-. Come possiamo recuperare quote di mercato e recuperare volumi di vendita che al momento i clienti stanno dirottando sui discount? Questa è la domanda che dobbiamo affrontare insieme e, per questo, serve un'alleanza con l'industria di marca, anch'essa penalizzata nei conti economici, nella marginalità e nelle quote di mercato, per ritrovare una sintonia nella logica di recuperare efficienza e dare maggiore valore all'offerta".
Latini sottolinea come Coop stia già lavorando su un'ottimizzazione dell'efficienza all'interno sia delle cooperative sia nelle filiere produttive vicine. "Negli ultimi 18 mesi abbiamo trattenuto in pancia una parte degli aumenti dei listini industriali, non riversandoli sui consumatori -aggiunge la presidente di Coop Italia-, ma i bilanci delle nostre cooperative sono ormai al limite nella loro capacità di assorbire ulteriori impegni".
Per questo serve una fattiva collaborazione fra le parti, come anche le stesse istituzioni stanno chiedendo. Serve uno sforzo più ampio e, al momento dall'industria di marca non abbiamo ricevuto segnali.
Il tavolo negoziale per il 2024 non è ancora partito e non abbiamo ricevuto segnali. Noi ci siamo: per noi l'industria di marca è un partner fondamentale per garantire un'offerta di livello che comprenda i prodotti del territorio, le nostre marche commerciali e una rilevante presenza di prodotti di marca".
Il protocollo anti inflazione
"Siamo disposti a lavorare ancora sui margini, anche se siamo già a zero -aggiunge Marco Pedroni, presidente di Ancc-, ma dobbiamo lavorare insieme". Ad esempio su una comune visione e approccio al protocollo anti-inflazione in discussione con il Governo.
"I tempi sono stretti se vogliamo partire il 1° di ottobre con iniziative concrete: speriamo che anche l'industria di marca salga a bordo per avviare un lavoro insieme che sia anche più efficace per i consumatori -aggiunge Pedroni-. Al momento non ci sono segnali, mentre le trattative di Confcommercio e le associazioni della gdo sono in dirittura d'arrivo. Ogni impresa deciderà come intervenire con diverse attività destinate a ridurre i prezzi: vuol dire promozioni e operazioni con i prodotti a marchio. Certo il coinvolgimento dell'industria di marca permetterebbe al sistema di ottenere maggiori effetti, da cui partire per costruire un'idea chiara, una visione di visione che aiuti il Paese a ripartire".