di Alessandra Bonaccorsi
Torna al centro dell'attenzione il tema del giusto prezzo con cui retribuire gli allevatori di latte, protagonisti in questi giorni delle cronache con manifestazioni eclatanti che hanno coinvolti direttamente note multinazionali del settore.
L'antefatto. Gli allevatori chiedono il rispetto della legge 51 del luglio 2015, che impone che il prezzo del latte alla stalla debba commisurarsi ai costi medi di produzione. La protesta si è spostata poi ai supermercati di varie regioni d’Italia dove gli allevatori si sono radunati per fare conoscere ai cittadini i motivi della mobilitazione e per impedire la chiusura delle stalle.
Le risposte di Coop. Su questo argomento, Coop, in un comunicato, fa sapere che: “Condividiamo la preoccupazione degli agricoltori italiani e auspichiamo un impegno di tutti i soggetti della filiera al fine di stabilire un giusto prezzo. Coop da parte sua riconosce ai produttori un prezzo di acquisto per il proprio latte fresco a marchio di oltre 0,40 euro al litro, un valore nettamente superiore a quello di mercato con ulteriori premi connessi alla qualità e a OGM free; ciò non impedisce di praticare prezzi di vendita assolutamente convenienti per i consumatori”.
Il futuro. L’insegna distributiva ritiene auspicabile “un'azione complessiva a livello europeo rispettosa dei meccanismi concorrenziali che possa dare maggiore stabilità al prezzo del latte”.