La seconda edizione di Simply Italian Great Wines Germany Tour 2015 toccherà due città-cardine per il commercio del vino - Berlino e Monaco, rispettivamente il 4 e 5 maggio - che si aggiungono a Düsseldorf, protagonista di un esclusivo evento di preview lo scorso 14 marzo. Le 24 aziende partecipanti - assieme a Federdoc, IVSI-Istituto Valorizzazione Salumi Italiani ed al Consorzio della Denominazione San Giminiano - avranno la possibilità di presentare i loro vini non solo a operatori tedeschi selezionati (importatori, ho.re.ca, distributori e stampa), ma anche a importatori provenienti dalla Polonia e dalle Repubbliche Baltiche. Importantissima novità per questo 2015 sono infatti gli incontri B2B, che permetteranno alle aziende interessate di mettersi direttamente in contatto con mercati in continua crescita. Inoltre, le aziende potranno prendere parte a seminari con degustazione guidata, in cui verranno approfondite le singole zone di produzione dando ampia visibilità alle caratteristiche e alle peculiarità dei vini proposti, oltre ai tradizionali walk around tasting.
Vino italiano primo in Germania
Benché nel 2014 ci sia stato un lieve calo, la Germania si colloca tra i primi mercati mondiali per il vino con 15,1 milioni di ettolitri e un valore complessivo di 2,5 miliardi di euro (dati Winemonitor). In questo scenario l’Italia si conferma il principale importatore per questo Paese che continua a essere il secondo mercato di sbocco – dopo gli Stati Uniti - per il prodotto vitivinicolo made in Italy.
Polonia e Paesi Baltici in evidenza
L’Italia ha registrato un aumento delle esportazioni di imbottigliato verso la Polonia del +32.5% in volume e del +22.8% in valore nel 2014, periodo in cui – secondo dati OIV - i consumi di vino in questo Paese sono aumentati da 1,4 a 2,4 litri pro-capite. Anche Estonia, Lettonia e Lituania hanno mostrato una costante crescita dei consumi, facendo emergere segnali molto positivi nell’interesse verso il prodotto enologico estero proveniente soprattutto dall’Italia, che è tra i primi cinque Paesi di riferimento per le importazioni.
Per il futuro quindi, come confermato da Wine Intelligence, si prospettano ampi margini di crescita della cultura del vino per questi Paesi, soprattutto tra i giovani.