Consorzio Casalasco del Pomodoro ha deciso: squadra che vince non si cambia. Il credo sportivo vale spesso anche per chi fa business ed è così l'impresa ha riconfermato i vertici nell’assemblea chiamata ad approvare i conti del 2021.
L’esercizio per l’azienda di Rivarolo del Re (Cremonta) si è chiuso con un giro d’affari in crescita a poco meno di 350 milioni di euro, sviluppato per il 70% all’estero. La commercializzazione ha registrato un incremento del segmento dei derivati del pomodoro, sughi e condimenti e vede ancora il canale distributivo del retail come il più importante (83% del totale) sia coi prodotti a marchio Pomì e De Rica, sia con le produzioni per conto terzi.
Integrazione in corso
Il bilanciato è stato approvato all’unanimità e l’assise è stata l’occasione per fare il punto sull’operazione straordinaria finalizzata con il fondo QuattroR che ha dato vita alla Casalasco Società Agricola Spa, “con l’obiettivo di sposare i valori della filiera agricola italiana con quelli di un operatore specializzato nell’accompagnare la crescita di aziende italiane eccellenti sui mercati internazionali. Il piano industriale condiviso si articolerà nei prossimi cinque anni”, secondo una nota diffusa dal consorzio.
Scelta di continuità
I soci hanno riconfermato, nella quasi totalità, il Consiglio di amministrazione uscente (Voltini, Sartori, Arata, Barilli, Bassi, Borzi, Compagnoni, Fava, Fertonani, Gentili, Spagnoli, Sfolcini, Trentini, Failli) e il collegio sindacale presieduto da Bignami.
Paolo Voltini 49enne imprenditore agricolo e da 20 anni alla guida del consorzio, è stato rieletto presidente, con Marco Sartori vicepresidente. Oltre ai ringraziamenti di rito, Voltini si è soffermato sull’attuale congiuntura, caratterizzata da una forte crescita dei costi che gravano sul comparto agricolo, ricordando che da poco è stato concluso un accordo con le organizzazioni di produttori socie del consorzio, che ha fissato il prezzo del pomodoro per la campagna 2022 a 111 euro per tonnellata.