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1.
Si connota per la valenza di servizio
2. Dal food al non alimentare per crescere
3. Novità anche sul fronte dell'interattività
Un consumatore trasversale, dal profilo variegato, che non rinuncia all’esigenza di soddisfare un bisogno immediato, in qualsiasi momento della giornata, in ogni giorno della settimana, in qualsiasi mese dell’anno. Questo, in sintesi, il ritratto del fruitore più impenitente di vending machine, un consumatore che abbraccia uno stile di vita frenetico che, per mancanza di tempo, modifica le proprie abitudini orientandosi verso consumi fuori casa. I distributori automatici, nella realtà, sono una presenza sempre più evidente nella vita degli italiani tanto che oltre la metà della popolazione ne ha fatto uso nell’ultimo anno. Sono ben 26 milioni i connazionali che fruiscono dei distributori automatici per un totale consumazioni di 5,9 miliardi di euro, un numero in calo rispetto al 2008 di 7 punti percentuali. Il settore risente, in effetti, di una flessione dei consumi dovuta soprattutto alla contrazione del numero delle persone occupate che rappresentano il target principale del canale dato che circa il 90% delle macchine è distribuito nei luoghi di lavoro. A controbilanciare questo andamento negativo, l’avvicinamento alle vending machine da parte di utenti provenienti da altri canali e la crescente diffusione dei distributori in luoghi aperti al pubblico che fanno ben sperare per il consolidamento di questo settore. In ogni caso, il comparto porta a casa un risultato positivo annoverando la leadership nella produzione di macchine: il 70% della produzione italica viene esportato in paesi quali Francia, Spagna, Germania, Gran Bretagna e paesi dell’est.
Diversificare per crescere
Gli uffici e le fabbriche si confermano, dunque, i luoghi deputati alla fruizione di prodotti della distribuzione automatica ai quali fanno seguito gli ospedali, le università, i centri commerciali, le aree esterne ai punti di vendita, i distributori di benzina e le stazioni ferroviarie. Questa mappatura conferma quanto le vending machine siano entrate nel costume sociale del paese evidenziando nelle motivazioni degli italiani una ricerca di comodità (67%) nonché di velocità (33,7%) del servizio. I dati, provenienti da un’indagine sui consumatori realizzata da Cra -Customized Research & Analysis per Confida, evidenziano l’importanza riposta nella fruizione immediata e assistenziale accompagnata da una richiesta di capillarità (26,5%) e di ampia scelta (15,5%). Ed è proprio su quest’ultima necessità che il settore deve far leva introducendo un’offerta orientata anche verso il non-food (come dimostra la tabella sottostante), innestando così nuovi bisogni e consumi. Non solo food, quindi, nei distributori automatici, ma tutto ciò di cui le persone hanno bisogno soprattutto in quei luoghi lontani da casa dove le necessità sono impellenti e gli sfizi improrogabili. Ma il distributore non cambia solo nei contenuti. Si colora, diventa interattivo, permette, per esempio, di stampare fotografie, guardare un video o consultare pagine web nell’attesa di un caffè. E per i più evoluti anche promozioni on screen interattive che catturano l’attenzione del consumatore che può interagire con i dispositivi anche tramite cellulare per ricevere ogni tipo d’informazione.
Più
- Capacità di adattamento agli stili di vita
Meno
- Difficoltà d’installazione nei luoghi aperti al pubblico a causa della burocrazia
Allegati
- 189-MKUP-Vending
- di Anna Bertolini / giugno 2010