Che siano accessorie o essenziali, anche le vacanze subiscono gli effetti della crisi economica e, pur essendo un fenomeno stagionale, il loro mutare coinvolge non solo il mercato alberghiero. Le nuove abitudini implicano, infatti, una maggiore presenza di consumatori nelle città con un conseguente maggior numero di saracinesche alzate di negozi sia alimentari sia non alimentari. Un impatto che modifica gli stili di vita e cambia l’approccio al consumatore durante il periodo vacanziero, soprattutto in Italia. Solo il 24% dei connazionali dichiara che la recessione non avrà influenza sui piani di vacanza di quest’anno rispetto al dato medio europeo del 45%. Impossibile, dunque, per i retailer conservare le vecchie abitudini. I dati dello studio Tns/Eurobarometro – Preferenze degli europei sul turismo, realizzato da Tns, mettono in luce, tra l’altro, che i rimedi messi in atto dai consumatori per non rinunciare alle ferie sono la riduzione della durata e la valutazione di una vacanza fuori stagione, quando i prezzi sono più accessibili.
Le nuove abitudini
Le vacanze si accorciano fino a diventare di una sola notte. Nel 2014 il 72% degli europei ha trascorso almeno una notte fuori casa versus il 70% del 2013. Una percentuale che si riduce nel caso degli italiani (68%). Considerando le vacanze come un concetto più ampio, il 51% degli europei ha trascorso almeno 4 notti fuori casa, mentre la quota scende a 47% per gli italiani. In cerca di risparmio, i consumatori europei prediligono le vacanze presso amici o parenti rispetto a quelle con accomodation a pagamento: il 35% degli italiani ha sostenuto un costo per l’alloggio versus olandesi (52%) nonché inglesi e tedeschi (51%) più propensi alla vacanza a pagamento. In questo contesto la formula “all inclusive” è sempre meno presente sia come offerta sia come domanda.
I nuovi canali
Anche nel settore turistico l’importante è essere in rete e farsi trovare. Internet è, infatti, il canale privilegiato lungo tutto il processo di scelta e prenotazione delle vacanze. Con delle differenze. Il web è più utilizzato in Europa dove, il suo uso cresce rispetto all’anno precedente da 58% a 66%; in Italia il canale aumenta ma di soli 3 punti percentuali (da 52% a 55%) a favore dell’agenzia viaggi che si conferma al 21%. Internet è anche uno strumento ideale per attrarre nuovi vacanzieri: il potere della comunicazione d’influenza del web è sempre più forte tanto poter veicolare i circa 45 milioni di europei che dichiarano di non aver ancora definito le proprie vacanze. Un motivo in più per il nostro Belpaese di creare una web brand strategy con l’obiettivo di valorizzare l’offerta turistica.