La tenuta dei consumi mette in allarme Federdistribuzione, che raggruppa il 53% della distribuzione moderna italiana, con oltre 17.400 punti di vendita e un giro d'affari alle casse di 74,5 miliardi di euro. L'nflazione generale in frenata a maggio rispetto ad aprile, secondo i dati Istat relativi ai prezzi al consumo: indice a +7,6% su base annua, mentre il carrello della spesa rallenta, anche se i "giri" sono ancora alti: +11,3% su base tendenziale.
“Anche se i dati evidenziano un rallentamento della spinta inflattiva, Istat rileva a maggio un peggioramento del clima di fiducia dei consumatori -commenta Carlo Alberto Buttarelli, Presidente di Federdistribuzione-. Un segnale che fotografa come le famiglie siano ancora in difficoltà dal punto di vista economico per effetto degli aumenti dei prezzi degli scorsi mesi, nonostante le imprese della distribuzione moderna abbiano fatto nell’ultimo anno uno sforzo economico importante a sostegno del potere d’acquisto degli italiani, sacrificando parte delle proprie marginalità per gradualizzare il trasferimento al consumo dell’aumento dei costi per effetto dei rincari delle materie prime e dei beni energetici".
Federdistribuzione comunica una preoccupazione "per la tenuta dei consumi nei prossimi mesi -precisa Buttarelli- che sono già in terreno negativo per quanto riguarda i volumi di vendita, specialmente nel settore alimentare dove registriamo un dato di circa -4% su base annua. In alcuni settori del non food si assiste a un rallentamento dei consumi, anche per effetto del meteo che, in queste settimane, ha influenzato negativamente in particolare le vendite nel settore dell’abbigliamento. In uno scenario in cui i prezzi rimarranno alti, le aziende della distribuzione moderna continueranno a venire incontro alle esigenze delle famiglie garantendo un’offerta improntata a qualità e convenienza. Rimane, però, fondamentale indirizzare tutte le risorse possibili per favorire nei prossimi mesi la ripresa della domanda interna, garantendo così stabilità sia alle imprese sia alle filiere di eccellenza del made in Italy”.