(*) head of customer Observatories - Nomisma
Adotta strategie e piani di risparmio e, al contempo, è attento ai prodotti che mette nel carrello: questo, in sintesi, il profilo del nuovo consumatore del Mezzogiorno tracciato dall’Osservatorio Changing World di Nomisma. A marzo 2023, l’inflazione ha toccato quota +7,6% con una variazione congiunturale del -0,4%. In questo contesto generale, il food racconta un mondo in controtendenza con un’inflazione del +13,2% e una variazione congiunturale ancora in campo positivo. Nel Sud Italia i prezzi alimentari corrono più che nel resto del Paese con una variazione tendenziale dell’indice dei prezzi al consumo di +13,6%. Percentuali queste che, forse, non sono in grado di descrivere appieno la portata degli effetti prodotti sulle famiglie italiane. Effetti economici, ma anche relazionali, sociali, psicologici. Nel corso del 2022, l’aumento dell’inflazione ha significativamente ridotto il potere di acquisto degli italiani che hanno visto scomparire dal proprio budget familiare 2.300 euro per il solo effetto dell’aumento dei prezzi. Risparmiare è diventato più difficile: nel Sud Italia meno di 1 abitante su 2 riesce a farlo senza rinunce eccessive (48%). Tuttavia, 1 meridionale su 4 ritiene di spendere tutto ciò che guadagna per le sole spese essenziali e c’è anche chi non nasconde le difficoltà ad arrivare a fine mese: il 15% dei residenti nel Sud Italia non guadagna a sufficienza per sostenere le spese primarie. C’è poi chi -il 10%- preferisce non risparmiare e acquistare anche beni più voluttuari e non strettamente necessari. Un quadro articolato, dunque, in cui il tema dell’economia familiare e della capacità di risparmio è fonte di stress e ansia per il 53% degli italiani residenti nel Sud Italia. Chi risparmia lo fa per mettersi al sicuro dall’incertezza di un futuro dai contorni sempre più sfumati.
Strategie di saving
Le famiglie del mezzogiorno cercano appigli per difendere il budget familiare dal rialzo dei prezzi: 9 su 10 adottano strategie di risparmio riducendo i consumi di gas ed elettricità, riducendo i consumi fuori casa o l’acquisto di abbigliamento e calzature. Salute, consumi domestici e istruzione sono, al contrario, le voci di spesa intoccabili. Le strategie di saving adottate raccontano una spending review familiare che mira a ridurre gli sprechi e rinunciare al superfluo. La ricerca di promozioni e offerte è anche il principale driver di scelta negli acquisti di prodotti alimentari e bevande: presta attenzione a queste caratteristiche il 37% dei consumatori del Mezzogiorno. Il decluttering del carrello messo in atto dalle famiglie meridionali non fa rinunciare alla qualità dei prodotti acquistati. Così, nella ricerca dell’equilibrio tra minore capacità di spesa e caratteristiche qualificanti di cibi e bevande, i consumatori non mettono in discussione aspetti percepiti come proxy di sicura qualità e vicini al set valoriale che guida le scelte di consumo. Il 35% dei consumatori del Mezzogiorno, quando fa la spesa, considera decisiva nella scelta la sostenibilità ambientale dei prodotti, il 34% l’origine italiana delle materie prime e il 29% la presenza di confezioni green ed ecosostenibili. Convenienza, comodità e assortimenti sostenibili sono aspetti decisivi anche nella scelta del punto di vendita. Il 40% dei consumatori del Sud Italia, quando valuta il luogo in cui fare la spesa food, prende in considerazione la convenienza del negozio così come la presenza di offerte e promozioni. E se per il 39% è rilevante la posizione dello store e la facilità con cui è possibile raggiungerlo, il 34% prende in considerazione anche l’assortimento di prodotti eco-friendly, che tutelano l’ambiente e il benessere animale. Il 23% guarda alla presenza di prodotti con imballaggi sostenibili da un punto di vista ambientale. Il 20% valuta addirittura l’impegno dell’insegna verso i temi della sostenibilità. La vicinanza valoriale tra consumatore e insegne o brand è un’importante leva di fidelizzazione. Tra i consumatori del Sud, il 67% ha acquistato bevande e prodotti alimentari di brand e marche percepiti affini al proprio sistema di valori e il 66% ha scelto prodotti food&beverage di brand credibili nelle loro scelte di sostenibilità.