Oltre 10.000 viticoltori e 350 case spumantistiche che con la vendemmia 2015 hanno imbottigliato circa 355 milioni di bottiglie, per un incremento complessivo pari a + 15,8%. Sono i dati recentemente diffusi dal Consorzio Prosecco Doc. 255 milioni di bottiglie, circa il 72% della produzione, prende la strada dell’export: di queste i 2/3 vengono assorbiti dai tre mercati principali, nell’ordine UK, USA e Germania. Nel 2015 i mercati anglosassoni hanno trainato l’export: con un plus del 43,7 % l’UK ha confermato il suo ruolo di mercato leader del nostro export (31,7%). A seguire gli Stati Uniti con un + 19,4% (19%), scalzando la Germania ora al terzo posto con quota export del 18%.
“Sia negli Stati Uniti che in Germania le cifre di crescita si riferiscono allo spumante, mentre il frizzante subisce un calo generale (es. - 28% USA.) A livello globale il Prosecco Spumante occupa una quota del 77% lasciando spazio al Frizzante per il restante 23%. Nonostante una leggera flessione inferiore all’1 % – commenta Stefano Zanette, presidente del Consorzio – possiamo constatare che il mercato tedesco, per tanti anni nostro mercato più importante, non è per niente stanco del Prosecco e la crescita degli acquisti della versione Spumante (+ 7%) a scapito del Frizzante dimostra che la strategia avviata dal Consorzio nel puntare alla qualità funziona egregiamente”.
Uno statuto molto severo regolarizza le norme di produzione, garantendo la qualità del prodotto – previa accurata verifica di tutto il processo produttivo – grazie all’apposizione in ogni bottiglia di un sigillo statale (contrassegno di Stato emesso dalla Zecca) che facilita il consumatore nella scelta. La qualità del prodotto viene inoltre controllata e costantemente migliorata attraverso progetti di ricerca avviati in collaborazione con diversi atenei.
Anche per quest’anno è confermata anche la presenza del Consorzio di tutela del Prosecco doc al Prowein di Dusseldorf. “Il Prowein 2016 – conclude Zanette – costituirà l’occasione per presentare i più recenti dati della nostra denominazione al mercato tedesco che si conferma essere uno dei primissimi per il nostro export”.