Confimprese, vent’anni d’impegno sui temi della libera concorrenza

Mario Resca, presidente Confimprese
Confimprese festeggia i vent'anni di attività. Il presidente Mario Resca, fiero dei traguardi raggiunti, raccomanda per l'immediato futuro: "Avanti con il taglio del cuneo fiscale e tutela della libertà d'impresa"

Confimprese spegne venti candeline, e il presidente Mario Resca ha ricordato oggi a Milano, Palazzo Mezzanotte (Piazza Affari) il percorso di crescita che ha portato il club di amici fondato due decenni fa da 8 imprenditori a diventare una delle prime associazioni di riferimento nazionale nel retail con 350 marchi, 700.000 addetti indotto incluso, e un fatturato al dettaglio di 200 miliardi di euro.

Entusiasmo e preoccupazione

Resca ha manifestato sincera contentezza per il raggiungimento di questo traguardo, ricordando il contributo fornito da Confimprese alla stesura prima e all'attuazione poi del decreto 185/2000 per promuovere l'accesso al credito per le start up in franchising; e in anni più recenti gli accordi con Unicredit, Intesa San Paolo, Monte dei Paschi di Siena e Bpm per garantire il supporto delle attività retail in fase di avvio e di sviluppo.

Fra le iniziative più recenti del 2019, oltre al Premio Antitrust 2019 per l'impegno nel tutelare i diritti dei consumatori e la libertà di fare impresa, Resca ha ricordato il patto di consultazione siglato con Confindustria per realizzare azioni congiunte su temi di comune interesse quali infrastrutture, cuneo fiscale, semplificazioni amministrative.

Mario Resca non nasconde infatti una certa preoccupazione per l'attuale contesto economico. "Il nostro osservatorio sul 3° trimestre 2019 -precisa- registra un rallentamento del 10% delle aperture dei punti di vendita dovuto all'instabilità politica, alla Brexit, alla guerra Usa sui dazi, anche se moda (+2%) e food (+7%) si assestano su andamenti di vendita positivi".

Confimprese e il Governo

Al nuovo Governo Confimprese avanza 4 urgenti istanze su altrettanti punti nodali per lo sviluppo del retail:

  1. La riforma della pubblica amministrazione centrale e periferica, "perché -precisa Resca- la burocrazia unita all'incertezza all'incertezza dei tempi della giustizia è un grave ostacolo allo sviluppo dell'attività imprenditoriale e allontana gli investimenti esteri".
  2. tutela della libertà di fare impresa. Questo vuol dire, per Confimprese, un no secco a qualunque forma di ritorno al passato e alla messa in discussione delle riforme attuate con i Governi Bersani e Monti.
  3. lotta all'evasione fiscale: "Abbiamo molto apprezzato che questo tema sia nell'agenda del nuovo Governo perché è assurdo che si debbano trovare 30 miliardi per scongiurare l'aumento dell'Iva in un Paese nel quale l'evasione fiscale è stimata in 140 miliardi di euro".
  4. investimenti in infrastrutture: l'Italia accoglie ogni anno 90 milioni di visitatori stranieri (è il quarto paese più visitato al mondo secondo i dati Enit) "e ad oggi non abbiamo le infrastrutture adeguate né di trasporto (avete provato ad andare a Matera, capitale europea della cultura quest'anno?) né ricettive. E anche su questo fronte il nostro paese non può più attendere: servono decisioni e investimenti".

Riguardo al punto 2, Resca apre una parentesi importante. È notizia di questi ultimi giorni la riapertura del dibattito sulle chiusure dei negozi la domenica e nei giorni festivi. Sembrava un tema superato. "Se necessario, Confimprese è pronta a ridiscendere in campo e ribadire il proprio no a provvedimenti anacronistici e deleteri per l'economia del sistema Paese" ha detto Resca, ribadendo, in merito alla questione delle chiusure domenicali e festive, la propria distanza da qualunque proposta anche attenuata (come quella 6+6 del Pd) rispetto alle precedenti proposte di legge 5S e Lega.

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