Fra le ragioni addotte da Confimprese per spiegare l'incremento sostanziale (+30%) nel numero di aperture previste nel 2019 nei principali mercati di sbocco dei retailer (in prevalenza Francia, Germania, paesi della Mitteleuropa, ma anche Cina e Medio Oriente), Mario Resca, presidente di Confimprese, addita le condizioni -economiche e politiche- non proprio facilitanti che caratterizzano in questo momento il nostro Paese.
L'Osservatorio Confimprese sulle aperture all'estero nel 2019 delle principali insegne associate indica 365 nuovi esercizi contro i 270 nel 2018. Per la prima volta la moda sorpassa il food&beverage: 128 punti di vendita contro i 67 in ambito cibo/ristorazione.
La ristorazione mantiene invece un ruolo trainante nello sviluppo retail in Italia.
Francia, Spagna e numerosi Paesi mitteleuropei come Croazia, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Ungheria, sono le mete predilette per le nuove aperture all'estero. Fuori dai confini Ue le destinazioni top annoverano Bahrein, Cuba, Emirati Arabi, Messico.
Le ragioni della corsa all'estero
Secondo Mario Resca, presidente di Confimprese, "la ragione principale del boom di aperture all’estero è la crisi dell'Italia e il ddl sulle chiusure festivo-domenicali degli esercizi commerciali attualmente in X Commissione attività produttive, che quest’anno in Italia ha causato un calo del 20% nelle aperture di nuovi negozi e spinge molte imprese a guardare all’estero, dove cresce l’interesse per i prodotti simbolo del made in Italy. L’aumento del 30% registrato dal nostro Osservatorio conferma la tenuta del retail che, non potendo aprire in Italia, ha spostato la sfera d’azione sull’internazionalizzazione per continuare a espandere la proprio rete distributiva".
Moda: Yamamay e Carpisa trainano il settore
Nella moda/abbigliamento le insegne Yamamay e Carpisa (gruppo Pianoforte) sono le più dinamiche con 62 aperture equamente distribuite fra Yamamay (30 in nord e sud Africa, Asia, Balcani, Georgia, Kazakistan, Libano) e Carpisa (32 aperture nei Paesi Baltici, in Bosnia, Croazia, Cuba, Estonia, Francia, Grecia, Kazakistan, Romania, Serbia,Slovacchia, Spagna, Ucraina, Ungheria).
Per numero di negozi previsti in apertura, Levi’s con 50 nuovi store concentrati in Europa, è al secondo posto per volume di sviluppo.
Molti meno (5 punti di vendita) i nuovi negozi in programma per il gruppo pugliese Primadonna che prevede di aprire in Germania, Francia, Repubblica Ceca-Slovacchia, Emirati Arabi e Iran.
Cinque aperture anche per il gruppo toscano Miniconf che punta su Russia e Spagna per rafforzare la leadership, e in UK, Germania e Austria. In Russia prevede di inaugurare 2 nuovi store anche Camomilla Italia.
Discorso a parte merita Velasca, nata nel 2013 dall’idea dei due co-fondatori, Enrico Casati e Jacopo Sebastio, di vendere le calzature di produzione marchigiana direttamente online: Velasca punta sul tradizionale canale fisico in Italia e inizia il processo di internazionalizzazione continuando sia con le vendite online sia con l’apertura di negozi: una ventina sono in arrivo nei prossimi 5 anni fra Uk (a Londra), Francia (Parigi) e Usa (New York).
Food&Beverage: molto ambita la Francia
Cigierre, il gruppo di ristorazione italiano multi-insegna e politematico (Old Wild West, America Graffiti, Shi’s, Temakinho, Pizzikotto, Wiener Haus) prevede di aprire 9 locali nel 2019, tutti in Francia.
La Piadineria continua il processo di internazionalizzazione del format per ora focalizzato solo sul mercato francese. Oltre ai 5 locali aperti nel 2018 a Tolone, Nizza e Marsiglia, ne prevede quest'anno almeno altri 5, sempre in Francia.
Grom, la catena di gelaterie più frequentata dai milanesi e soprattutto dai turisti, aprirà 3 locali: in Cina (a Shangai), Francia (Lione) e Portogallo (Porto).
CioccolatItaliani replica il concept From Bean to Bar
Cioccolatitaliani prevede 7 nuovi esercizi tra Albania, Bahrein, Francia, Marocco, Portogallo, Spagna, Uk. Nel Bahrein aprirà una boutique di 100 mq nel cuore della capitale Manama, all’interno del centro commerciale Bahrain Citycentre in occasione del decimo anniversario dalla nascita del brand Cioccolatitaliani: per la prima volta viene replicato il concept From Bean To Bar, unico dopo la sede storica di Milano.
Lo store in Albania, a Tirana, è il secondo nella capitale albanese: è uno spazio di 150 mq, in centro, dove una cascata di cioccolato alta 3 metri accoglie i visitatori insieme a un’opera creata con lingotti Cioccolatitaliani, firmata da un designer albanese. La proposta dei due store comprende prodotti di gelateria, pasticceria e caffetteria firmati Cioccolatitaliani: dalle tavolette signature con confezioni creative, ai coni gourmet, passando per i caffè speciali abbinati a diverse varietà di cioccolato fuso servito espresso dalle fontane di cioccolato.
Dal cioccolato al caffè. Nell'oro bruno, la parte del mattatore retail la fa illycaffè che prosegue l'espansione all’estero, con circa 40 punti fra Arabia Saudita, Austria, Bahrein, Cina, Corea del Sud, Croazia, Emirati Arabi, Filippine, Francia, Malesia, Romania e Usa.
Molto distanziate, rispetto a Illycaffè, 101 Caffè (2 aperture in Kuwait e Armenia), e Caffè Ottolina (4 nuovi locali: 1 in Cina, 2 in Francia, 1 in Germania).
Non food: impennata dell'immobiliare
Nei settori arredo casa, cosmesi e occhialeria (eyewear) i mercati di sbocco sono principalmente quelli della Mitteleuropa con 3 store previsti per il gruppo altoatesino Thun in Polonia e 5 punti di vendita per L’Erbolario in Albania, Bulgaria e Svizzera.
Il gruppo varesino Nau! annuncia per il 2019 circa 30 nuove aperture, proseguendo la sua espansione all’estero con il primo negozio al Cairo, la terza apertura a Istanbul e la seconda a Dubai.
Nell’arredamento, Natuzzi ha in programma circa 20 nuove aperture in tutto il mondo.
Impennata di aperture nell’immobiliare con Tecnocasa che spicca per le previsioni di nuove agenzie (110, di cui 89 in Spagna e 17 in Messico) nelle 8 nazioni in cui è già presente: Francia, Messico, Polonia, Spagna, Thailandia, Tunisia, Ungheria.