Secondo le indicazioni statistiche di Confimprese, i primi 10 giorni del 2022 si aprono male per il retail con un andamento dei saldi ampiamente sotto lo zero, a -30%, e un calo verticale delle presenze nei centri commerciali e nei centri città che in soli due giorni, 10 e 11 gennaio 2022, sono precipitati a -50% sul 2019. Dopo le speranze incoraggianti di una ripresa dell’economia e dei consumi, una concomitanza di fattori sta mettendo a dura prova il retail che non vede ancora la luce, commenta Confimprese.
"Siamo al terzo anno di pandemia e continuiamo a essere in difficoltà per effetto dello smart working, dei lavoratori in quarantena e della paura dei contagi -aggiunge Mario Resca, presidente di Confimprese-. Il caro bollette, la mancanza di materie prime e l’inflazione, ormai acclarata e non più transitoria, rischiano di bloccare nuovamente il Paese. I consumi si stanno bruscamente fermando. Abbiamo necessità di sostegni reali che siano vicini alla sopravvivenza del settore, di nuove misure sugli ammortizzatori sociali e di accesso al credito, ma anche di contributi a fondo perduto e misure fiscali che ci consentano di attraversare un altro anno pesantissimo. Se non arriva liquidità immediata nel sistema produttivo, il retail rischia il collasso".