Conapi, conti in crescita con l’aumento del consumo di miele

da sinistra Matteo Manzoni (responsabile delle relazioni industriali di Fondo Sviluppo), Giorgio Baracani (presidente di Conapi), Nicoletta Maffini (direttore generale di Conapi), Marcello Benetti (external legal director di CoopFond) e Tiziano Tassoni (direzione di Legacoop)
Consumi di miele in crescita aumentano i volumi per Conapi: il capitale si rafforza con l’ingresso di nuovi fondi

Il capitale sociale di Conapi, il Consorzio nazionale apicoltori, cresce con l’ingresso dei due fondi mutualistici Coopfond (Legacoop) e Fondo Sviluppo (Confcooperative). Con un apporto di 650.000 euro aumenterà del 17,5% a 4,38 milioni di euro.

Conapi, conti in crescita

L’annuncio all’assemblea dei soci del 23 novembre, in cui è stato approvato il bilancio 2023/24, con un fatturato di 23,5 milioni di euro (+5% rispetto all’esercizio precedente). Di questi, 22,2 milioni derivano dalla produzione di miele e prodotti di alveare (+8%).

Nicoletta Maffini, dg Conapi

Una crescita economica ma non solo

Conapi conta oltre 600 apicoltori oltre a 250 soci conferitori e 17 sovventori. Il consorzio ha in gestione oltre 100.000 alveari, di cui il 45% biologici. Riguardo allo sviluppo dell'esercizio archiviato: “Questo percorso di crescita non è solo economico -spiega Nicoletta Maffini, direttore generale di Conapi-, ma anche etico e ambientale: ogni nostro risultato rappresenta un passo avanti nella tutela delle api e nella promozione della biodiversità”.

 

Cresce il consumo di miele ma la produzione non regge

La produzione annua supera le 3.000 tonnellate di miele, che sono poi trasformate nello stabilimento di Monterenzio (Bo). Il mercato italiano del miele ha raggiunto un valore complessivo di oltre 152 milioni di euro (dati Niq), supportato da una crescita del 3,4% a volume e dello 0,9% a valore. Mielizia, marchio premium di Conapi, registra un incremento del 7,8% a volume e del 16,2% per numero di confezioni, nonché dell’11,7% a valore. Nonostante la crescita dei volumi, da annoverare il dato negativo dell’andamento dei raccolti, per il secondo anno consecutivo.

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