Conad ha chiuso il 2019 "con risultati superiori alle aspettative", che confermano la sua leadership fra i gruppi della distribuzione in Italia. Il giro d’affari della rete è salito a 14,2 miliardi di euro (+5,9% rispetto al 2018), la quota dell’insegna guadagna quasi un punto percentuale (+0,9%), arrivando al primo posto, quella della marca del distributore balza al 30%, posizionandosi a 9,4 punti percentuali sopra la media del mercato.
A questi risultati hanno concorso molti fattori: il lavoro quotidiano dei 2.290 soci e dei loro collaboratori nei punti di vendita, la catena del rifornimento (supply chain), il gioco di squadra delle 6 cooperative principali, gli investimenti sulla rete, e la focalizzazione sui prodotti a marchio del distributore.
"Siamo orgogliosi del risultato conseguito e sappiamo che essere leader comporta grandi responsabilità, soprattutto in un momento in cui il Paese si prepara ad attraversare una nuova recessione inimmaginabile fino a pochi mesi fa –commenta Francesco Pugliese, amministratore delegato di Conad–. Il nostro impegno sarà più forte, ma non sarà diverso: continueremo ad essere vicini alle persone, alle famiglie in difficoltà, alle comunità e alle grandi come alle piccole e medie imprese dell’agroalimentare italiano. Con la consapevolezza che per superare la recessione serve un’assunzione di responsabilità da parte di tutti".
Se si considera il periodo 2010-2019, il giro d’affari della rete è cresciuto di quasi il 45% (+44,9%), passando da 9,8 miliardi del 2010 agli attuali 14,2 miliardi, mentre nello stesso periodo il patrimonio netto aggregato è salito da 1,5 miliardi a 2,6 miliardi, la quota di mercato della Mdd è arrivata al 30%, rispetto al 22,6% di quasi dieci anni prima. Lo sviluppo è stato sostenuto da forti investimenti, sia sulla rete, sia nella comunicazione, dove l’insegna si posiziona da tempo come big spender e ha ormai raggiunto una notorietà totale del 95,5%.
Auchan
L’operazione Auchan, che prevede l’acquisizione delle attività italiane della catena francese, pur rivestendo un valore strategico per il gruppo, non è ancora apprezzabile nei risultati dell’esercizio 2019, visto che è stata finalizzata solo a fine 2019 quando è stato perfezionato l’acquisto della quasi totalità delle attività italiane di Auchan. L’operazione, che ha ottenuto l’autorizzazione dell’Antitrust solo nel marzo 2020, nel corso dell’anno ha visto il passaggio dei primi 66 punti di vendita della catena francese sotto l’insegna Conad tra ottobre e dicembre, con un intervento -prosegue la nota Conad- che non ha prodotto alcuna dispersione del personale impiegato, assorbito per il 45% da Cia, per il 27% da Conad Centro Nord, per il 18% da Pac 2000A e per il restante 11% da Conad Nord Ovest.
"Si tratta per noi di un’azione di sviluppo che è al contempo un’operazione di salvataggio –aggiunge Francesco Pugliese-. Stiamo lavorando per portarla avanti con realismo e responsabilità, consapevoli che è una occasione unica e sfidante per tutto il sistema Conad".