Conad e Lego: due diversi modelli per il sostegno dei più piccoli

L'insegna gdo lancia un'iniziativa in punto di vendita con successiva donazione agli ospedali, Lego opta invece per un sostegno emotivo brandizzato

Sostenibilità ma anche inclusione, perché includere le fasce deboli nella società significa offrire loro uguali e degne condizioni di vita al meglio delle nostre possibilità. E se è vero che la beneficenza, in questo senso, non è un progetto di per sé innovativo, è altrettanto vero che il sostegno economico ha il grande pregio della concretezza.

Non stupisce, dunque, che un'insegna come Conad, che fa della comunità il suo cavallo di battaglia anche in comunicazione, scelga spesso e volentieri la strada delle donazioni abbinate a relative iniziative nei punti di vendita. Rendendo il consumatore parte della csr, Conad aveva lanciato un'iniziativa  di 20 soggetti natalizi per l’addobbo e la decorazione, realizzati con materiali green. Per ogni premio distribuito, l'insegna ha devoluto 50 centesimi a favore di 24 ospedali italiani per finanziare i reparti pediatrici, per un totale di 1,9 milioni di euro.

"Il tratto distintivo della nostra insegna è la naturale propensione ad andare oltre le mura dei nostri punti di vendita, tessendo relazioni con le persone e le comunità in cui operiamo" sottolinea Francesco Avanzini, direttore generale Conad. Una scelta che rientra in una più ampia tendenza della gdo a riaffermare con forza il proprio ruolo sociale in tempi di pandemia e post-pandemia (emblematica in tal senso anche la campagna #CoopForAfrica).

Parlando di sostegno ai più piccoli in ambito ospedaliero, merita invece una menzione la diversa iniziativa di Lego, che sposta il focus dal sostegno economico al sostegno emotivo, ma con "brandizzazione". L'azienda di mattoncini giocattolo ha infatti creato appositamente e in esclusiva per alcuni ospedali un set Lego che rappresenta la risonanza magnetica, con tanto di macchinario da smontare e rimontare. Un modo per aiutare i bambini a superare la paura dell'analisi attraverso quella conoscenza che passa efficacemente dal gioco (sotto il post di un dipendente Lego alle prese con la progettazione).

Due scelte diverse, quelle di Conad e Lego, ma entrambe incentrate sulle rispettive identità di insegna gdo da un lato e marchio dell'entertainment dall'altro. Nel primo caso il focus è più pragmatico e territoriale, nel secondo caso più creativo e simbolico, in linea con l'estensione costante dell'immaginario Lego a diversi ambiti.

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