La lettera indirizzata al ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda da Conad, pubblicata in una pagina a pagamento sui principali quotidiani, è una precisa richiesta di liberalizzare i farmaci di fascia C, esclusi dalla copertura del Servizio sanitario nazionale e quindi a carico del cittadino, con obbligo di ricetta medica. La lettera inizia con una frase volutamente riportata a caratteri cubitali: “Caro ministro, 170.000 italiani ti scrivono” a indicare che 170mila cittadini "hanno aderito per primi alla petizione per la liberalizzazione dei farmaci di fascia C" promossa dalla stessa società.
Nella missiva si legge: "Noi di Conad siamo fermamente convinti che la libera concorrenza tra farmacie e parafarmacie sia una delle sane prerogative dell'economia di mercato e che si risolva in una serie di conquiste di civiltà". Conad le sintetizza così: "Un prezzo 'calmierato', cioè più basso per il consumatore; una pari dignità riconosciuta allo status di farmacista; un freno all'attività, spesso famelica e cinica, delle lobby che agiscono a tutela esclusiva degli interessi delle multinazionali del farmaco".