“Integrazione tecnologica e settoriale” è il concetto chiave per capire la nuova partnership tra Tailoradio, azienda nata nel 2004 che si occupa di distribuzione di “in store Radio” e di progetti di digital signage, e ufirst, piattaforma di gestione delle code, disponibile via web e via app, che facilita l’accesso ai servizi congestionati. L’obiettivo della collaborazione è quello di creare un nuovo standard di shopping experience multisensoriale in negozio, integrando digital signage (ed in particolare videoMOOD, che è il software di Tailoradio per il digital signage) ed eliminacode (grazie alla tecnologia ufirst). La genesi della collaborazione è da ritrovarsi nel mindset innovativo e nella grande expertise tecnologica degli attori coinvolti.
Tailoradio, in particolare, presenta un’evoluzione del suo business che l’ha portata a importanti riconoscimenti europei ed italiani. Infatti, si riconferma presente per il secondo anno di fila sia nella classifica stilata dal Financial Times (FT1000 ranking), stilata in collaborazione con Statista, tra le 1000 aziende che si sono distinte, su scala Europea, per il più alto tasso di crescita annuale; che nella top 350 del Sole24ore per le aziende italiane in crescita. Tailoradio, negli anni, si è evoluta, interpretando le esigenze più onnicomprensive del mercato, spostandosi sempre più verso un’integrazione della parte editoriale con quella di sviluppo di piattaforme di comunicazione multisensoriali all’interno dei punti vendita retail che vanno dalla GDO, GDS, concessionarie auto, profumerie, cura della persona e molto altro, anche di media-piccola dimensione.
Partendo dalle radio in store, il successivo passo è stato verso il settore del digital signage, attraverso piattaforme proprietarie, che nascono in modo moderno, essendo molto integrabili fra di loro e su servizi esterni, e fortemente user friendly. L’azienda è, quindi, cresciuta molto velocemente vendendo soluzioni software e relative licenze (radio, digital, ecc.) e ha dato loro accesso a collaborazioni con aziende molto grosse, grazie all’aspetto tecnologico di cui sono portatori, occupandosi anche di industria 4.0 ed interpretando in tal senso i processi di ottimizzazione della grande distribuzione.
La forza di questa piattaforma sta, come già ribadito, nell’essere integrabile con big data che arrivano dal mondo esterno, e costituisce la fattispecie della collaborazione con ufirst. Ciò si traduce nel caso del digital signage, programmato dalla sede, e soggetto a continue modifiche nei contenuti riprodotti, grazie a informazioni che arrivano in tempo reale dal gestionale in store. Ad esempio, se è finito un determinato prodotto, la comunicazione di quest’ultimo viene bloccata fino al successivo stoccaggio (ciò avviene solo nello store specifico in cui si verifica tale situazione). La comunicazione in store risulta, quindi, agganciata alla disponibilità di prodotto in loco. Oltre a questo aspetto, la piattaforma riconosce un determinato target di persone presente in store, comunicando contenuti più adatti a quest’ultimo, ed è in grado di farsi carico di progettualità di integrazione con la profumazione, sfruttando, con adeguato tempismo, l’occasione giusta data da eventi quali la cottura del pane, di brioche e dolci, ecc. per incrementare l’efficacia mediatica. Quindi, non solo il monitor di digital signage mostrano il pane appena sfornato, ma il tutto è accompagnato dalla sensazione olfattiva. L’azienda si occupa, inoltre, della parte di progettazione e installazione fisica, occupandosi di tutta la filiera della comunicazione, incorporando al suo interno tante competenze e gamma di servizi.
Massimo Petrella, presidente e CEO di Tailoradio, sulle caratteristiche di Tailoradio nell’ecosistema in cui opera e sulla collaborazione con ufirst:
Che tipo di value proposition avete nel posizionare la vostra offerta di marketing?
Il driver principale è migliorare l’esperienza in negozio. Di fatto, tutto nasce fondamentalmente per corroborare l’esperienza del brand, più che l’esperienza promozionale. I nostri media aiutano sicuramente a vendere, ma il motivo principale per cui il 90% dei nostri clienti ci chiama è per migliorare l’esperienza a tutto tondo. Infatti, la GDO che mette del digital signage all’ingresso, lo fa sì per ricordare le offerte che ci sono nel punto vendita, ma lo fa soprattutto per migliorare il proprio impatto emotivo sul cliente. È lo storytelling che vince nei nostri progetti. La pluralità dei media che noi vediamo fa quello. C’è un altro filone che sta esplodendo ed è quello della misurazione, sempre più richiesto dalle aziende. Ad esempio, un tempo c’erano i conta persone. Adesso, si utilizzano delle videocamere che permettono diverse funzionalità (non solo contare, ma anche misurare la permanenza media, isolare i bambini rispetto agli adulti, verificare i flussi immediati, ecc.). Questi dati sono utili alle aziende per misurare le performance dei punti vendita, e per questo non basta più lo scontrino, ma bisogna partire dal traffico pedonale, agli ingressi, alla permanenza ed, infine, allo scontrino. Noi utilizziamo tutti questi dati a posteriori se serve, ma soprattutto istantaneamente per migliorare l’efficacia della comunicazione: se sono presenti in store bambini, allora trasmettiamo contenuti per bambini, e così via. I dati che trattiamo sono utili al marketing per avere KPI robusti di conversione, ma allo stesso tempo sono strategici per la comunicazione ed il branding, rendendo la nostra value proposition interessante.
I contenuti per il digital signage chi li realizza e con quale frequenza vengono trasmessi?
La GDO, da quando si è affacciata al digital signage, è diventata ora ben attrezzata rispetto al passato. C’è più consapevolezza dell’importanza dei contenuti, e l’80% dei contenuti ci è fornita dai clienti stessi. Questo crea appunto grande discontinuità con il passato: in precedenza vi erano progetti che rimanevano orfani di nuovi contenuti per mesi, facendo girare sempre i soliti materiali. Oggi, lo scenario è totalmente diverso, e i retailer, affiancati da agenzie creative esterne o da professionalità inhouse, producono, nel caso della GDO, decine di radio comunicati radio ogni settimana/15 giorni. Lo stesso sta avvenendo per i video, grazie anche all’abbattimento dei costi di produzione per girarne di nuovi. La realizzazione di prodotti per il web, ad una qualità inferiore, e le produzioni low-cost hanno rivoluzionato tutti questi aspetti, per cui se prima i contenuti erano un problema, adesso lo scenario è molto cambiato e più agile.
Su cosa verte, più nello specifico, l’ultima partership che avete stretto con ufirst?
Dobbiamo fare una premessa su cos’è videoMOOD. VideoMOOD è la nostra piattaforma di digital signage, molto ben funzionante e aperta, e pure facilmente integrabile con altri sistemi. Questa particolarità ha permesso di ragionare sui servizi in maniera più semplice. Si inserisce in questo frangente la collaborazione con ufirst per la gestione delle code. Ufirst è un sistema di elimina code paperless, dotato di QR code, che avvisa via telefono quando il turno si avvicina, senza obbligare l’utente ad attendere fermo in un posto, rendendolo più libero, in maniera sostenibile. Tailoradio ha, allora, integrato le funzionalità di ufirst nelle proprie piattaforme tecnologiche, permettendo di visualizzare sui monitor e radio di tutto il negozio il numero che è in procinto di essere servito. Ufirst ha poi all’interno tutto un sistema di fidelizzazione, di promozioni, che Tailoradio interpreta all’interno delle sue soluzioni di digital signage: concorsi, coupon, incentivazioni vengono comunicati ad hoc e in tempo reale in tutti i monitor. È un modo più smart di gestire le attese ed integrare la comunicazione nel punto vendita.