Cinque nuovi termini nati o resi popolari su TikTok -Creator, Delulu, Demure, POV e Slayare- sono entrati ufficialmente nel vocabolario Treccani. Questo evento non rappresenta solo un’istantanea dell’evoluzione linguistica, ma anche una lezione preziosa per il mondo della comunicazione e del marketing. Le parole, infatti, non sono mai neutre: plasmano il modo in cui percepiamo e ci relazioniamo alla realtà, diventando uno strumento strategico per le aziende che vogliono parlare con efficacia ai propri pubblici.
Quando il linguaggio fa branding
L’inclusione di questi termini nel lessico ufficiale non è casuale: riflettono i valori e le dinamiche di una piattaforma che ha fatto dell’autenticità e della connessione immediata il suo punto di forza. TikTok non è solo un social network, ma un laboratorio di linguaggi che permette ai brand di innovare il proprio modo di comunicare. Parliamo di parole che non si limitano a descrivere, ma che portano con sé una carica emotiva e culturale.
Creator è il simbolo di un nuovo modello economico e sociale basato sulla creatività individuale; Delulu coniuga ironia e speranza, aprendo nuove possibilità di storytelling coinvolgente; POV trasforma la narrazione, rendendo il pubblico protagonista. Questi termini non sono solo tendenze: diventano strumenti di ingaggio per avvicinare i brand ai consumatori.
Un aspetto cruciale per chi si occupa di marketing è la capacità di usare il linguaggio giusto per raggiungere il proprio target. Termini come “slayare” o “demure” possono sembrare distanti dal mondo corporate, ma la loro inclusione nel linguaggio comune dimostra quanto sia necessario adottare uno stile di comunicazione capace di parlare con il pubblico, non al pubblico.
Come ha sottolineato Salvatore Di Mari, Head of Operations TikTok Italia e Spagna, TikTok continua a reinventare il linguaggio e a costruire ponti tra le generazioni. Questo approccio è particolarmente rilevante per i brand che vogliono conquistare le nuove generazioni, i cui valori -inclusività, autenticità e immediatezza- sono spesso veicolati proprio attraverso il linguaggio.
Il valore strategico del linguaggio
Per le aziende, la lezione di TikTok va oltre la scelta delle parole: si tratta di entrare in sintonia con i valori e i codici comunicativi della propria audience. Ad esempio, adottare il POV come stile narrativo può rendere una campagna più immersiva e memorabile; mentre l’uso di termini inclusivi come “slayare” o ironici come “delulu” può rafforzare il posizionamento di un brand che vuole essere percepito come vicino e rilevante. Non è un caso che sempre più aziende utilizzino i creator per raccontare i propri valori: queste figure incarnano una comunicazione autentica e immediata, capace di costruire fiducia. Il linguaggio che si sviluppa sui social non è solo un mezzo per comunicare, ma diventa un asset strategico per costruire relazioni e rafforzare il posizionamento.
Alcuni esempi significativi
Nel panorama alimentare, l’utilizzo del linguaggio di TikTok si è dimostrato particolarmente efficace nel creare connessioni autentiche con il pubblico. Ad esempio, Coca-Cola, con il brand Fanta, ha lanciato una campagna estiva su TikTok invitando gli utenti a raccontare storie brevi e surreali che culminavano sempre con il prodotto in primo piano, trasformando il brand in protagonista di una narrazione collettiva. Barilla, invece, ha adottato il formato dei “duetti” per coinvolgere i creator e gli appassionati di cucina, favorendo la condivisione di ricette reinterpretate in chiave creativa e arricchite da riferimenti al linguaggio popolare della piattaforma. Anche PepsiCo, con Doritos, ha sfruttato challenge virali per rafforzare il legame con il target giovane, rendendo i suoi snack parte integrante del contenuto generato dagli utenti. Questi esempi dimostrano come il linguaggio e le dinamiche proprie di TikTok possano essere utilizzati per rendere i messaggi più immediati, coinvolgenti e rilevanti per il pubblico.
Un laboratorio di innovazione
L’ingresso di termini nati su TikTok nel dizionario Treccani rappresenta un’opportunità per riflettere sul ruolo del linguaggio nella costruzione di strategie di comunicazione efficaci. Parlare la lingua del proprio target, comprendere i codici culturali e utilizzare il linguaggio come leva di connessione sono competenze essenziali per chi vuole emergere in un panorama sempre più competitivo e frammentato. I social media, e TikTok in particolare, continuano a dimostrarsi un laboratorio di innovazione che il marketing non può più permettersi di ignorare.
I neologismi di TikTok entrati ufficialmente nella Treccani
- Creator: identifica chi, per lavoro o per passione, realizza e condivide contenuti originali, in particolare video, pensati per piattaforme digitali.
- Delulu: termine usato sui social per descrivere chi si lascia trasportare da fantasie irrealistiche, spesso in relazione a celebrità o influencer, con aspettative destinate a rimanere insoddisfatte.
- Demure: riferito a chi si presenta in modo elegante, sobrio e riservato. Tuttavia, su TikTok, è spesso impiegato in senso ironico per prendere in giro atteggiamenti eccessivamente composti o ipocriti.
- POV (Point Of View): acronimo che indica una prospettiva narrativa o visiva in cui chi crea il contenuto mostra una scena dalla propria visuale, favorendo il coinvolgimento e l’identificazione da parte degli spettatori.
- Slayare: espressione colloquiale usata per celebrare una performance eccellente o un risultato straordinario, spesso con un tono entusiasta e impressionato.