Se gran parte del successo di un business si fonda sulla disponibilità e analisi dei dati, non fanno eccezione quelli meteorologici, che possono avere un impatto significativo su molte attività, comprese quelle retail e dell’industria del largo consumo. Nell’infografica riportata sotto, abbiamo sintetizzato un'indagine (survey) fatta tra 55 responsabili di supermercati e convenience store di insegne francesi, territorio in cui l’utilizzo dei dati meteo è più avanzato in Europa, ed è significativo notare come quasi l’80% dei rispondenti sia concorde nell’importanza di avere dati meteo e molti li utilizzino per monitorare il flusso dei clienti, migliorare la supply chain, organizzare le scorte o pianificare promozioni.
Non sono tante le società al mondo che possono fornire un servizio puntuale e avanzato e noi abbiamo parlato con una di queste, Weathernews, la più grande società meteorologica al mondo privata e quotata in Borsa, nata a Tokyo 40 anni fa dove ha l’headquarters, mentre in Europa per esempio a uffici ha Copenhagen, Amsterdam, Atene e Londra e Parigi.
Dati meteo e analisi, per fare la differenza
“Sono tre i motivi che ci distinguono nel panorama della meteorologia internazionale -dice Ciro Borrelli, head of business development Italy Spain Portugal di Wheathernews-: la disponibilità di dati, abbiamo il più grande database di modelli meteorologici al mondo, sia globali sia locali. A questi dati applichiamo tecniche di intelligenza artificiale, il cosiddetto Weather intelligence, come la chiamo io, come il meteo impatta sul business. Il terzo pilastro è la nostra infrastruttura proprietaria fatta da satelliti, radar, centraline e Live Camera. Su questi pilastri poggia la nostra capacità di fornire soluzioni meteorologiche per qualsiasi industria al mondo per la quale esista una correlazione tra meteo e business: parliamo di trasporti marittimi, aerei, su rotaia, mondo energy, agroalimentare ma anche mondo retai e industria del largo consumo”. I dipartimenti delle aziende che utilizzano questo tipo di dati sono in particolare finance, supply chain e marketing.
In Italia Wheaternews ha cominciato le attività sei anni fa. “Siamo diventati il primo operatore lato Energy, un settore in cui il meteo ha un impatto molto forte, riconosciuto, sia nel gas sia nella produzione elettrica. Molti sbilanciamenti, infatti, sono veicolati dalle temperature, dalla radiazione, dal vento. Quindi i nostri clienti utilizzano dati meteo come input per prevedere la domanda dei clienti sul loro portafoglio gas e power”. Tornando al mondo retail e largo consumo, “possiamo analizzare lo storico delle vendite di tre anni lo mixiamo con 10 anni di previsioni meteo, e creiamo una diagnostica dell’impatto del meteo sulle vendite. Quello che vediamo è che spesso il meteo impatta più delle campagne di marketing e comunicazione”.
Chi beneficia dei dati meteo accurati
Tra i casi di riferimento nel mondo dei produttori di beni di consumo, possiamo citare Pepsico, con il marchio Alvalle per il gazpacho in Francia, “per cui i dati meteo sono fondamentali per prevedere l’inizio della stagionalità, ma essendo la Francia un territorio esteso, noi possiamo arrivare a un dettaglio territoriale perché al Nord può avere una temperatura diversa rispetto al Sud e questo può impattare sulla gestione delle scorte e previsioni di vendite, possiamo fare analisi a una, due e tre settimane e questo crea valore nella gestione della supply chain”.
Tra le altre aziende che usano i dati di Wheaternews si possono citare Kronenbourg, per le birre sempre in Francia, oppure CocaCola che usa i dati meteo per l’app CokeON, in Giappone. Rimanendo in Giappone, ma nel mondo retail, Wheaternews è il fornitore di dati e previsioni per l’esecuzione automatica degli ordini al variare delle condizioni meteo per più di 60.000 punti di vendita di catene convenience stores, compreso 7Eleven.
L’analisi dei dati meteo può attivare dei trigger inerenti anche specifici territori, “la società che ne fa uso, -continua Borrelli- può investire su una campagna di marketing per aumentare le vendite, nel caso delle birre, se abbiamo una previsione di aumento delle temperature si potranno fare più scorte e mettere in vendita più articoli, decisione inversa se eventualmente le condizioni meteo non sono favorevoli”. Il cost saving medio nell’utilizzo di questi strumenti può arrivare al 4% annuale.
Sull’accuratezza dei dati e dell’arco temporale, Ciro Borelli dice “le previsioni sono deterministiche a 15 giorni e diventano probabilistiche a partire dal 15° giorno in poi, ma possiamo arrivare alle quattro settimane. Per quanto riguarda la grande distribuzione, noi tendiamo a restare sempre all’interno delle 3-4 settimane per le nostre previsioni di impatto del meteo sulle vendite. La tecnologia che abbiamo a disposizione ci dà un’accuratezza del 90% in Italia, percentuale che sale per esempio in un territorio come il Giappone dove abbiamo una nostra infrastruttura più avanzata ed estesa”.