Cielo e Terra, la B Corp del vino impegnata per il pianeta

I principi della Lean Organization e l’orientamento alla sostenibilità e allo spreco zero guidano l’azienda vitivinicola vicentina che ha da tempo intrapreso una trasformazione nell’ottica della sostenibilità

Nel 2020 Cielo e Terra è diventata un’azienda certificata B Corp e in seguito ha trasformato lo statuto in Società Benefit. Ha poi ottenuto la certificazione Viva Sustainable del ministero della Transizione ecologica. Questa permette di valutare l'uso ottimale delle risorse impiegate nella propria filiera vitivinicola e di misurare i progressi nel tempo attraverso indicatori scientificamente validati, come l'impronta carbonica e quella idrica. Del resto il settore vinicolo ha da tempo intrapreso una trasformazione nell’ottica della sostenibilità e dell’economia del riuso: basti pensare alla chiusura del ciclo della filiera con la valorizzazione dei sottoprodotti, a cominciare dalle vinacce.

Le origini

L’azienda Cielo e Terra è nata nel 1908 nelle campagne di Vicenza, nel piccolo podere con vigneto Casa Defrà. Una cantina conosciuta in tutto il mondo con i marchi Cielo, Casa Defrà e Bericanto e presente con i suoi prodotti in oltre 60 Paesi. Oggi alla guida ci sono Luca e Pierpaolo Cielo che nel 2022 l’hanno portata a raggiungere un fatturato record che supera i 62 milioni di euro, con oltre 35 milioni di bottiglie vendute, di cui l’80% all’estero. La filosofia aziendale è basata su un approccio socialmente responsabile, orientato alla trasparenza e alla sostenibilità.
Dal 2021 il disciplinare Viva ha consentito di monitorare le prestazioni di sostenibilità della filiera vite-vino attraverso quattro indicatori: Aria, Acqua, Territorio e Vigneto, con studi sottoposti a un organismo di certificazione accreditato per la verifica. Grazie all'acquisto di elettricità da fonti rinnovabili certificate, i consumi energetici rappresentano meno dell'1% dell'impronta carbonica complessiva dell'azienda.

Risultati concreti

Tra le fasi più critiche ci sono la distribuzione, principalmente a causa del mercato estero, e la filiera degli acquisti, con particolare attenzione all'imballaggio su cui l’azienda sta lavorando.

Cielo e Terra ha quindi presentato il suo primo bilancio di sostenibilità relativo al 2022. I dati ottenuti dimostrano come l’impegno green produca risultati molto concreti. Sul fronte del risparmio idrico spiccano il riutilizzo di 43 mila metri cubi di acqua di processo negli ultimi cinque anni e la riduzione del 27% del suo consumo per bottiglia rispetto al 2020. Il recupero dell’acqua di processo e il sistema di filtrazione hanno consentito riduzioni rilevanti, mantenendosi ben entro i 2 l/bt e raggiungendo nel 2022 il dato di 1,14 l/bt. Negli ultimi anni l’azienda ha lavorato sul progetto ZeroWaste to Landfill, azzerando lo smaltimento dei rifiuti smaltiti in discarica. Ė stato così raggiunto l’obiettivo del 100% dei rifiuti destinati a recupero. A contribuire a tali risultati sono i cicli virtuosi di recupero dei rifiuti ai quali Cielo e Terra ha aderito da anni, come il progetto Rafcycle, in collaborazione con Upm Raflatac, e il progetto Tappo Etico, in collaborazione con Amorim Cork.

Efficientemente energetico

La fornitura di energia elettrica proviene per il 100% da fonti rinnovabili certificate o con garanzia d’origine.

A partire dal 2021, grazie a una serie di interventi di efficientamento, i consumi energetici pro bottiglia hanno subito una riduzione del 24%, in particolare per la diminuzione dell’uso di metano: solo nel 2022 si è registrata una riduzione del 15% dei consumi a fronte di un aumento della produzione. “Il nostro è un modello di business che ha sempre posto al centro le persone, il territorio e, naturalmente, il profitto -spiega Giampietro Povolo, Cfo e direttore Operations dell'azienda Cielo e Terra Spa-. Abbiamo voluto stilare un bilancio di sostenibilità che conferma come il guadagno non sia leso dall’adozione di buone pratiche. Si tratta di un cambio di mentalità e di approccio che le aziende socialmente responsabili adottano e promuovono dimostrando come si possa cambiare in meglio senza per questo perdere in competitività”. L'azienda è la prima organizzazione italiana nel settore vitivinicolo ad aver adottato i principi Kaizen e della Lean Organization.

Le certificazioni

Nel corso degli anni, inoltre, si è dotata di importanti sistemi di gestione certificati: Ifs e Brc per l’alimentare, Iso 14001 per l'ambiente e Iso 45001 per la sicurezza sui luoghi di lavoro. Particolare importanza riveste l’attenzione alla filiera carta, come successo con Freschello for Forest. Questo progetto ha previsto la certificazione Fsc (Forest Stewardship Council) di tutti i materiali a base cellulosica utilizzati per l’imbottigliamento e la distribuzione del vino: tappi di sughero (Amorim Cork), etichette (Upm Raflatac) e cartoni (DS Smith). Negli ultimi due anni l’azienda ha eliminato l’uso di tappi tecnici a favore del sughero su più del 50% dell’imbottigliato, del quale quasi il 100% è certificato Fsc, così come i cartoni certificati (1 su 3 ) aumentati del 50% dal 2019. Cielo e Terra è poi molto attiva nei progetti sociali sostenuti in collaborazione con numerose organizzazioni non profit come Amref, Wine2Water e 1% for the Planet.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome