Lo scenario internazionale non presenta aree di difficile lettura: nonostante la relativa tranquillità in Europa (protagonista della prima fase acuta pandemica), il mondo nella sua globalità si trova in questi giorni nel bel mezzo della tempesta Covid, con il numero di ammalati passati nelle sole settimane estive da 19 a 25 milioni di persone. Lo ricorda -con un certo tasso di ragione- Nielsen al Cibus Forum di Parma, per sottolineare il fatto che la crisi economica in atto (che già non ha precedenti recenti per intensità e dimensione), a livello internazionale è destinata ad accentuarsi proprio perché strettamente connessa con il quadro sanitario.
All'interno di questo panorama economico sfavorevole, il largo consumo mostra dinamiche di crescita importanti e sviluppi positivi che vanno sicuramente oltre le situazioni di lockdown. E che vedono l'ambiente domestico -o comunque le situazioni di maggior sicurezza- come il fulcro della caratterizzazione degli acquisti presenti e futuri. Una evidenza che vale per l'Italia, ma che è riscontrabile allo stesso modo sia nei 5 principali mercati europei, sia nei mercati più lontani: negli Stati Uniti addirittura con un'accentuazione maggiore. Il tutto in un quadro di polarizzazione dei consumi, con numeri elevati di famiglie costrette a tagliare drasticamente i budget di spesa alimentare per stringenti necessità di risparmio e altrettanti nuclei familiari propensi a incrementare le spese alimentari, nell'evidente tentativo di consolidare i parametri di sicurezza e protezione, avendo le risorse economiche necessarie ad affrontare tali scelte.
L'agroalimentare italiano può contare su parametri e caratteristiche che lo potranno rendere protagonista. Fondamentale risulta la capacità di reinventarsi situazioni competitive nuove -uscendo dagli schemi consolidati in epoca pre-covid. Ma anche la predisposizione ad ottimizzare filiera, supply chain e distribuzione, per dare una risposta fattiva e concreta al largo target di persone in cerca di convenienza. Nella polarizzazione dei prezzi è prevedibile, secondo Nielsen, una progressiva riduzione degli spazi a disposizione degli assortimenti di mezzo.
Il potenziale a favore dell'eCommerce è ancora elevato. Sia per il tasso di domanda inevasa che ha caratterizzato il canale digitale nei momenti di crescita tumultuosa in periodo di lockdown, sia per territori di copertura ancora non raggiunti, ma che ora sulla nuova consapevolezza della predisposizione alla spesa digitale delle famiglie saranno aree di sviluppo da integrare in fretta.
In conclusione, secondo Nielsen il futuro prossimo sarà determinato da quattro pilastri fondamentali: quello dell'economia in crisi, con al suo interno la forte polarizzazione dei consumi; l'elaborazione del trauma sanitario da parte della popolazione, con conseguenti atteggiamenti di prudenza e predisposizione alla sicurezza; la centralità della sfera domestica, anche in ambito lavorativo; e la nuova normalità digitale, che ha traghettato tutte le fasce della popolazione verso un uso dell'online completamente nuovo e più intenso.
4,6 milioni di famiglie ridurranno la spesa alimentare di almeno 2,8 mld di euro
(prevalenza famiglie con bambini piccoli e redditi medi)
3,9 milioni di famiglie aumenteranno la loro spesa alimentare di almeno 2,4 mld di euro
(prevalenza famiglie di pensionati, adulti senza figli, redditi medio-alti)