Da questo mese inizia la collaborazione con Cerved, agenzia di informazioni economiche, per la pubblicazione delle classifiche più significative correlate agli indici econometrici delle imprese in Italia. Per approfondire la conoscenza dei mercati e avere a disposizione i dati che servono a conoscere settori e microsettori dell'economia italiana, scopri la piattaforma Cerved Market Intelligence.
Il lustro dal 2015 al 2020, fino all’esplosione della pandemia, è stato per l’imprenditoria italiana un periodo di moderata crescita ai cui estremi temporali si sono posizionati due eventi rilevanti. Nel 2015 il Paese è in una fase di recupero non avendo ancora assorbito la grande crisi del 2008 proveniente dagli Usa (crac Lehman Brothers e crisi dei subprime) e quella finanziaria dell’eurozona del 2011 con l’esplosione dei debiti sovrani. Il Pil in risalita vede un boost importante nell’operazione Expo 2015 Milano la cui spinta si protrae fino al 2018. Nel quinquennio in oggetto emergono le prime avvisaglie di crisi della globalizzazione con movimenti populisti in vari paesi dell’Occidente impegnati nel chiedere un riassorbimento delle produzioni. L’innovazione in Italia corre molto sul digitale. Il 2020 è un anno di cambiamento radicale di tutti i parametri socio-economici a causa della pandemia e delle restrizioni sociali. Alcuni settori ne hanno tratto una spinta evolutiva come l’It per assecondare lo smart working e il settore medicale.
SETTORI SUGLI SCUDI
L’analisi di Cerved si basa sui bilanci consolidati che hanno avuto un costante aumento dei ricavi, secondo l’analisi dei bilanci depositati. La prima posizione è occupata da Facebook Italy che registra un incremento del fatturato del 99% passando da 7,5 milioni euro del 2015 a 236 milioni euro del 2020. Al secondo posto Synlab Med specializzata in analisi di laboratorio: ha incrementato il fatturato del 74,5% passando da 3,2 milioni di euro del 2015 a 52,9 milioni di euro del 2020. In terza posizione Arrow Diagnostics operativa nella distribuzione di reagenti, kit e strumenti ad elevata tecnologia. Su di essa incide il periodo pandemico con un incremento di fatturato del 74% passando da 10,9 milioni di euro del 2015 a 174,5 milioni di euro del 2020.
PREVISIONI PER IL TRIENNIO 2021-23
La destabilizzazione del quadro internazionale seguita al conflitto russo-ucraino, l’aumento dei prezzi materie prime e la crescita del costo dell’energia sono criticità per la crescita. Le tensioni geopolitiche, economiche e commerciali associate al conflitto producono delle significative ricadute sull’attività economica globale, con riflessi estesi anche al sistema produttivo nazionale. In base alle nuove previsioni di Cerved, nel 2022 il tasso di crescita dei ricavi in termini reali potrebbe decelerare al 3,2% (con un delta negativo di 2,7 punti percentuali rispetto alle stime pre-guerra), per poi attestarsi al 2,2% nel 2023 (-1,2 p.p.), con un recupero dei livelli pre-Covid posticipato soltanto al termine del 2023 (+1,4% rispetto al 2019) e di entità inferiore rispetto alle previsioni pre-guerra (-4 p.p.). In uno scenario più pessimistico, che ipotizza una durata più lunga del conflitto ed effetti strutturali dei rincari sull’inflazione, i margini di ripresa sarebbero ancora più esigui, con una crescita del 2,5% nel 2022 (-3,4 p.p.), dell’1,6% nel 2023 (- 1,8 p.p.) e valori di fatturato nel 2023 analoghi al pre-Covid (+0,2% vs 2019; -5,2 p.p. rispetto alle stime pre-guerra). Nella classifica che ci riportiamo appaiono sostanzialmente Pmi. Mark Up ha chiesto a Cerved Group un commento ai risultati soprattutto circa le dimensioni societarie.
Il commento di Cerved:
Trasformazione digitale e crescita. Quanto il digitale è determinante?
La digitalizzazione, l’eCommerce, l’innovazione di processo e di prodotto hanno rappresentato un volano di crescita e una chiave di affermazione sui mercati per la maggior parte delle imprese presenti in questa classifica. Nel ranking, tre imprese si occupano di produzione e vendita di software, due di social network e realizzazione di campagne pubblicitarie e ben tredici nella top 30 per crescita dei ricavi tra 2015 e 2020 sono società che operano nella produzione e commercializzazione di prodotti farmaceutici, medicali e sanitari. Questo settore nel corso della crisi è diventato sempre più centrale nella lotta alla pandemia. L’aumento della domanda è stato gestito grazie all’alto livelli di automatizzazione che ha permesso di gestire notevoli aumenti nelle commissioni senza dover incrementare eccessivamente la forza lavoro, con effetti estremamente positivi in termini di produttività.
Il numero complessivo degli addetti non arriva a 3.000. Come si spiega questo dato?
Ben 22 delle 30 imprese in classifica sono realtà di medie piccole dimensioni con un fatturato che nel 2015 non superava i 10 milioni di euro. Ciò è dovuto al fatto che sul lungo periodo sono fisiologicamente le imprese meno strutturate -più dinamiche e flessibili e con buoni fondamentali economico-finanziari- a far registrare le performance di crescita migliori rispetto a imprese più grandi arrivate sulla frontiera dell’espansione, tendenti a stabilizzare le proprie prestazioni.
In collaborazione con Cerved