Dinamica in flessione a gennaio per le quotazioni di mais e orzo, sia sul mercato nazionale che internazionale (a eccezione dell’orzo Export Black Sea il cui prezzo è salito). Situazione differenziata, invece, per la soia con i prezzi sul mercato di Milano in aumento, mentre sul mercato americano e brasiliano le quotazioni sono diminuite su base congiunturale. Per tutte e tre le commodity considerate, gli attuali prezzi restano comunque abbondantemente al di sotto dei livelli dello stesso periodo dello scorso anno.
Mais in calo a gennaio, molto sotto il livello del 2023
Il prezzo del mais nazionale contratto 103, a gennaio sulla piazza di Milano, è sceso a 222,3 euro alla tonnellata, in calo dell’1,9% rispetto al mese precedente, così come quello del prodotto nazionale con caratteristiche che si è fermato a 227,3 euro/t (-1,9%). In ribasso anche la quotazione del mais di provenienza comunitaria (-4,4%), scambiato a 230,1 euro/t, così come il prezzo del cereale francese che ha raggiunto i 199,4 euro/t (-2,7% la variazione congiunturale). Un calo (-4,1%) ha interessato anche il prezzo del mais Usa, scambiato a 158,5 euro/t. Gli attuali livelli di prezzo restano ben al di sotto di quelli fatti registrare a gennaio dello scorso anno, con variazioni tra il -31% e -35%.
Prezzi contrastati a gennaio per la soia
Situazione favorevole invece per i prezzi della soia nazionale quotata a Milano che, sempre nel periodo preso in esame, sono aumentati raggiungendo i 480,7 euro/t (+1,3% rispetto a dicembre), mentre il prezzo della soia estera è rimasto pressoché stabile a 499,9 euro/t (-0,02%). In deciso calo, invece, i prezzi della soia americana (-6,1%) e di quella brasiliana (-11,5%), che si sono fermati a valori rispettivamente di 398,7 euro/t e 383,7 euro/t. Pressoché stabile a 502,0 euro/t il prezzo della soia Cif Rotterdam. Negativo, anche in questo caso, il confronto con lo scorso anno, con variazioni dal -13% al -25%.
Orzo in calo rispetto a gennaio 2023
A gennaio cala anche il prezzo dell’orzo di provenienza comunitaria: sul mercato nazionale, piazza di Milano, la quotazione è scesa a 232,5 euro/t (-2,9% rispetto a dicembre), così come una diminuzione congiunturale (-0,2%) ha interessato il prezzo del prodotto di provenienza nazionale, scambiato a 213,5 euro/t. In flessione anche la quotazione dell’orzo francese (-8,4% rispetto al mese precedente), che si è assestata a 200,0 euro/t, mentre il prezzo dell’orzo del Mar Nero è salito a 179,4 euro/t (+1,4%). Le variazioni tendenziali sono risultate tutte negative con valori dal -27% al -32%.
Grano, prezzi stabili a inizio anno
Per ciò che riguarda il grano tenero scambiato a Bologna, l’inizio dell’anno mostra una stabilità del prezzo che è fermo a 340,5 euro/t, mentre un aumento congiunturale dello 0,9% ha interessato le quotazioni del grano duro scambiato rispettivamente a 375,8 euro/t per il prodotto proveniente dal Nord Italia e 385,8 euro/t per quello proveniente dal centro Italia.
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