Viene da Centromarca, l'Associazione italiana dell’industria di marca, un altro importante endorsement -se possiamo usare questo termine- all'operazione che ha visto Conad nel ruolo di acquirente di Auchan Retail Italia (ipermercati e supermercati, tranne le gallerie che restano Ceetrus), uno dei deal più grandi e strategici negli ultimi vent'anni nel settore della Gdo.
"L’acquisizione di Auchan Retail Italia da parte di Conad costituisce un fatto di grandissima rilevanza per il settore del largo consumo e per il Paese -conferma Francesco Mutti, Presidente di Centromarca-. Cambia gli equilibri del sistema distributivo, rafforza la componente italiana, porta alla leadership un importante attore della cooperazione tra dettaglianti. Sicuramente contribuirà a stimolare nella Gdo azioni di modernizzazione e razionalizzazione indispensabili per garantire efficienza e produttività al sistema, insieme a un’offerta attrattiva e a livelli di servizio sempre migliori per il consumatore".
"Come industrie di marca -prosegue Mutti- consideriamo positiva un’operazione tesa a restituire competitività e futuro a un’importante rete di ipermercati e supermercati, da tempo in sofferenza per le evidenti difficoltà del gruppo francese nell’interpretare il mercato nazionale. Il potenziale è senza dubbio elevato e ci auguriamo che la forte sensibilità al territorio che contraddistingue gli imprenditori aderenti a Conad porti al rilancio nel più breve tempo possibile".
Il plauso da parte di Centromarca segue a breve distanza quello di Ancc-Coop che in merito all'operazione Conad-Auchan ha espresso l'auspicio che "in questa nuova fase il rapporto tra Conad e industria di marca possa uscire rafforzato, e creare valore, in linea con i principi etici in cui entrambi crediamo".
Anche per Coop è positivo "rilevare che un operatore estero diventa parte di un gruppo cooperativo italiano".
Con l'acquisizione delle attività di Auchan, Conad diventa il primo gruppo distributivo italiano con una quota di mercato del 19% e un fatturato alle casse che salirà a 17,1 miliardi di euro.