C’è poca cultura assicurativa contro i cambiamenti climatici

Foto di G.C. da Pixabay
Uno sguardo alle mappe dei rischi evidenzia come nel nostro Paese vi sia ancora un'ampia sottovalutazione delle minacce per il business

Il cambiamento climatico è una delle sfide più pressanti che abbiamo davanti a noi, con impatti che si fanno sempre più evidenti e devastanti. Dall'aumento delle temperature globali all'intensificazione degli eventi meteorologici estremi, le conseguenze sono percepibili in ogni angolo del pianeta, compresa l'Italia. È in questo scenario che si trovano a operare le imprese di tutti i settori, che dovrebbero essere consapevoli di quanto fenomeni atmosferici estremi possano mettere a rischio la loro stessa esistenza. Per Sauro Mostarda, ceo di Lokky (intermediario assicurativo indipendente), ricorda che l’agricoltura soffre particolarmente a causa delle variazioni climatiche che influenzano la produzione, la qualità e la quantità dei raccolti.

Il ruolo delle mappe dei rischi

Le singole regioni italiane presentano peculiarità climatiche e territoriali che influenzano la loro vulnerabilità ai cambiamenti climatici. È qui che entrano in gioco le mappe del rischio climatico, strumenti essenziali per comprendere e mitigare le minacce legate al cambiamento climatico. Queste mappe forniscono una visione dettagliata delle aree più esposte ai rischi, permettendo alle imprese di pianificare strategie di adattamento più efficaci.

Quali coperture

Il Nord Italia, con regioni come Lombardia ed Emilia-Romagna, è particolarmente esposto a inondazioni e alluvioni. Al Centro, la Toscana è una delle regioni più colpite dagli eventi climatici estremi, con 44 eventi registrati nel 2023.

“In questo scenario, le soluzioni assicurative giocano un ruolo cruciale nella gestione dei rischi climatici, offrendo alle imprese una rete di sicurezza finanziaria che permette loro di riprendersi più rapidamente dagli eventi estremi”, ricorda l’esperto. In Italia, il mercato delle assicurazioni contro i rischi climatici è in crescita: secondo l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (Ivass), a fine 2022, la raccolta premi per i rischi climatici ha raggiunto i 2,1 miliardi di euro, rappresentando circa il 6% del totale dei rami danni. Pur con differenze enormi: regioni come Emilia-Romagna, Toscana e Lombardia sono particolarmente esposte a rischi di alluvioni e altri eventi naturali estremi. Tuttavia, nonostante la loro alta esposizione, la copertura assicurativa è ancora relativamente bassa. Stesso discorso per Calabria, Friuli-Venezia Giulia e Veneto. In generale, vi è una marcata disparità tra le regioni del Nord e del Sud Italia.

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