Caviro ha consegnato all'approvazione dell'assemblea dei soci l'anno fiscale 2022-2023 (chiusura 31 agosto 2023). L'assemblea approva un bilancio d’esercizio con fatturato consolidato di 423 milioni di euro, in lieve crescita rispetto all’anno precedente e con indici finanziari stabili (Ebitda a 33,2 milioni di euro, Pfn a 74,3 milioni di euro). Durante la stessa assemblea è stato rinnovato il consiglio di amministrazione con l’ingresso di quattro nuovi consiglieri e la riconferma alla presidenza di Carlo Dalmonte, dal 2012 ai vertici del Gruppo.
"Nonostante gli eventi straordinari vissuti nel 2023 (mi riferisco all’incendio che ha coinvolto il sito di Faenza e alla grave alluvione che ha colpito il territorio), il Gruppo ha raggiunto risultati positivi e confermato la propria solidità” commenta il presidente Carlo Dalmonte.
Il buon andamento di Caviro Extra (la società di Faenza che concretizza l’economia circolare del Gruppo) e l’export -che rappresenta 143 milioni di euro di fatturato (+16% sull’anno precedente), dei quali oltre 103 milioni provenienti dal settore vino-, trainano i risultati dell’anno fiscale 2022-2023. La crescita delle esportazioni è guidata soprattutto dagli effetti registrati sul mercato UK.
Gli investimenti sulla sostenibilità, a sostegno del modello di economia circolare, confermano la propensione del Gruppo all’innovazione con la messa a terra di progetti legati ai contratti di sviluppo, fra quali gli investimenti tecnici sul nuovo magazzino automatico nella Cantina di Forlì e l’avvio di una profonda fase di ridefinizione post incendio nella sede di Faenza, sito in cui Caviro Extra ottiene i prodotti nobili, l’energia e i fertilizzanti a partire dai sottoprodotti della vinificazione. Nonostante l’anno straordinario, Extra ha confermato le buone performance dell’ultimo triennio, avvalorando il forte interesse del mercato per i prodotti realizzati dall’economia circolare di Caviro e sostenendo il Gruppo in un periodo complesso dal punto di vista macroeconomico.
"Servono fiducia e determinazione per affrontare un contesto nazionale molto complesso, legato a fattori di mercato esogeni quali inflazione, calo dei consumi e produzione ridotta con punte di oltre il 50% in alcune regioni della nostra filiera -aggiunge Dalmonte -. La prospettiva sarà ancora più complessa con effetti riverberati sul nuovo esercizio. Ma il Gruppo è impegnato ad affrontare le sfide che l’anno ci ha presentato mettendo come sempre al primo posto la valorizzazione del lavoro dei propri soci. Il riassetto organizzativo segna il cambio di passo e l’inizio di un nuovo capitolo con una nuova direzione e tutto il management impegnato a contrastare gli effetti di un trend negativo".
Il riferimento è alla nuova direzione generale, pienamente operativa dal 1° settembre 2023, affidata a Fabio Baldazzi, Giampaolo Bassetti e Valentino Tonini: "L’approccio del Gruppo al 2024 sarà di massima prudenza e con un focus sul contenimento dei costi e sulla massima valorizzazione dei prodotti di tutte le unità produttive, anche in termini di prezzo di vendita, sul mercato" conclude Dalmonte.