Approvata all’unanimità dalle due assemblee dei soci l’operazione di fusione tra il Consorzio Casalasco del Pomodoro e la società Agricoltori Riuniti Piacentini, che ha dato vita al primo gruppo di produzione e trasformazione di pomodoro da industria in Italia. Il processo di incorporazione da parte della cooperativa agricola di Arp passa da valori condivisi, dai sistemi di tracciabilità agli standard qualitativi, e prevede il raggiungimento di importanti sinergie gestionali e produttive a miglioramento della redditività, nonché il rafforzamento sul mercato estero.
Numeri. La neonata realtà associa circa 370 aziende agricole, in prevalenza in provincia di Piacenza, Cremona, Parma e Mantova, con quasi 7.000 ettari di terreno coltivati a pomodoro, per una produzione complessiva di oltre 550.000 tonnellate. Allo stato attuale si parla di circa 1.300 dipendenti, per un gruppo che disporrà di oltre 50 linee di confezionamento e con volume d’affari intorno ai 270 milioni di euro.
“Questa operazione rientra in un progetto strategico di espansione e consolidamento sui mercati internazionali. Il completamento del portafoglio prodotti e l’opportunità di nuovi canali di vendita ci permetteranno una fase di ulteriore crescita e sviluppo soprattutto sulle produzioni a nostro marchio, rendendo in questo modo Pomì un brand ancora più forte”, ha sottolineato Costantino Vaia, Direttore Generale del Consorzio Casalasco del Pomodoro.
In termini di distribuzione l’obiettivo è quello di abbinare alla gamma retail del Consorzio Casalasco anche il potenziale dei formati food service di Arp con una linea di prodotti completa per la ristorazione collettiva.