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Il mercato italiano dei pagamenti connesso alla moneta elettronica, vive da sempre volumi ridotti rispetto agli altri paesi a economia sviluppata. L’ultimo osservatorio sulle Carte di Credito Assofin, Crif, Gfk, ha messo in luce un andamento in ripresa circa la diffusione delle carte di credito, dopo gli anni della crisi. In particolare nel 2015 è aumentata la diffusione delle carte di credito in circolazione segnando un +0,9% rispetto all’anno precedente. Tuttavia si registra un rallentamento della crescita dei pagamenti effettuati con carte di credito che, dal 2014 al 2015, ha marcato solo un +1,3% rispetto a incrementi quasi a due cifre riscontrati negli anni 2013 e 2014. Cresce del 7% il numero delle carte di debito in circolazione e con esse, proporzionalmente, le transazioni, mentre le carte di maggior successo rimangono quelle prepagate che hanno registrato un incremento di diffusione del 12,8%. In salita anche le carte rateali/opzione con una crescita del 12,8% che raggiunge circa la frazione di un terzo delle carte di credito. Quest’ultimo dato appare particolarmente interessante in quanto inverte un trend consolidato da anni di calo continuo. L’analisi finale dell’Osservatorio sottolinea un quadro in stabilizzazione con alcuni segnali di crescita quali l’aumento del numero di titolari, grazie alle carte prepagate. Ma oltre ciò, è possibile cogliere alcuni segnali “deboli”, ma significativi. Il dato di crescita delle carte prepagate è fisiologico: contempera le esigenze di pagamento elettronico (soprattuto online e per i minori), con la necessità di sicurezza. Il dato che merita attenzione è quello della crescita delle carte opzioni che unificano le funzionalità charge (le tradizionali carte di credito a saldo nel mese successivo) con quelle rateali. La prima evidenza in merito è che il credito al consumo e le carte associate, propongono Taeg molto distante dalla remunerazione di investimento standard che un normale risparmiatore può ottenere: 6 punti percentuali e più. A questo si somma l’esperienza iniziale degli italiani (non proprio positiva con i primi strumento di credito al consumo giunti sul mercato ormai qualche decennio fa), dovuta a una scarsa attitudine tipica del nostro mercato, sommato a una scarsa “education” del consumatore. Nonostante il calo continuo del potere di acquisto, e gli elementi prima evidenziati, le carte opzioni, nel 2015, crescono. Come si spiega? Le carte opzione sono utilizzate prevalentemente come carte charge con pieno controllo della spesa (tetto mensile ed estratto conto settimanale) ed eccezionalmente per diluire la spesa su più mensilità.
Il consumatore è oggi più consapevole della valenza del credito al consumo e il dato di rischiosità in diminuzione sulle carte opzioni lo testimonia. L’utente si sta preparando a interagire con gli strumenti finanziari in modo diverso da quanto tradizionalmente è avvenuto finora. Non più un solo contatto, un’interazione sporadica con la banca o con il circuito ma, una gestione da un gateway multiprodotto acceduto da smarphone attraverso un wallet.
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