A maggio risulta favorevole l’andamento della redditività del comparto della macellazione suinicola italiana. Si registra infatti un incremento dei prezzi, sia a livello congiunturale (+3,6%) che tendenziale (+8,9%). Ciò grazie al minor costo di acquisto dei capi da macello che ha compensato l’andamento negativo del mercato dei tagli. Scendendo nel dettaglio le cosce fresche destinate a produzioni tipiche, a maggio, hanno subito un calo della quotazione del 2,3% rispetto al mese precedente, scendendo a 5,865 euro al chilo (-1,4% anche la variazione tendenziale). In discesa anche i prezzi delle cosce fresche destinate a produzioni non tipiche: 4,475 euro/kg il valore per una variazione mensile del -5,3% (-12,1% la variazione tendenziale). Per ciò che riguarda i lombi invece la situazione del mercato risulta eterogenea: il prezzo del taglio Padova è sceso del 5,3%, per un valore di 4,425 euro/kg, mentre il taglio Bologna ha mostrato una variazione congiunturale positiva del 3,5%, per un valore di a 4,475 euro/kg. Le variazioni tendenziali sono risultate positive e rispettivamente: +4,7% e +13,3%.
Prosciutto, andamento del prezzo stazionario a maggio
Sempre a maggio il comparto della stagionatura mostra un andamento sfavorevole per le quotazioni del prodotto dop e un dato sostanzialmente fermo per i prosciutti non tutelati. Più precisamente, il prosciutto di Parma stagionato 12 mesi ha fatto registrare una quotazione in calo mensile dello 0,4% per un valore di 10,46 euro/kg (-2,2% la variazione tendenziale) mentre il prezzo del prosciutto generico è rimasto fermo a 8,600 euro/kg pur mantenendo un raffronto positivo con i valori dello scorso anno (+4,2%). La redditività del prodotto dop della tipologia pesante stagionato 12 mesi cresce a livello congiunturale dello 0,2%; a maggio anche il prosciutto non tutelato mostra un indice di redditività in salita dello 0,7% mese su mese e del 2,1% come raffronto annuale. Il gap di redditività tra i due prodotti resta ancora a favore del dop +2,1%.