La sostenibilità, quella vera, ha sempre a che fare con la durabilità del modello adottato nel lungo periodo. Indissolubilmente legato, a questo concetto, il passaggio da una modalità di consumo usa e getta, che tratta le risorse planetarie come fossero illimitate, a una modalità di riuso e riciclo che dia vita a una nuova economia circolare.
Tra i temi chiavi di un'economia circolare la gestione dei rifiuti, delle eccedenze alimentari, lo sviluppo di soluzioni orientate all'efficienza energetica e l'innovazione del packaging. Proprio su quest'ultimo tema, peraltro, le associazioni green hanno rilevato incongruenze nel recepimento italiano della direttiva europea sulla plastica monouso.
Uno scenario dove, nel business ma non solo, risulta vincente chi si dedica non tanto allo sprint quanto a una maratona di investimenti mirati e orientati a un futuro responsabile, che proprio per questo risulterà anche profittevole a livello esteso. Le case history virtuose non mancano e l'associazione Ecr Community, che raggruppa le iniziative nazionali sul tema in tutto il mondo (in Italia parte di GS1 Italy) ne ha raccolte 18 di aziende del largo consumo in ambito internazionale.
Le realtà menzionate in apposito report includono retailer (tra cui AB Vassilopoulos & Chalkiadakis SA, Coop, Jerónimo Martins, Pingo Doce), imprese industriali (tra cui Alpla, Birra Peroni, Cycle, Henkel, Inditex, Nestlé) e aziende che forniscono soluzioni circolari come Cameleon Group, FoodCloud, GS1 Austria, Pandobac, Uzaje.
Come sottolineato da Jaroslava Haid-Jarkova, general manager Laundry & Home Care Austria Henkel: "Un design accurato degli imballaggi gioca un ruolo centrale nell'economia circolare. Il nostro obiettivo in Henkel è lanciare solo imballaggi riciclabili o riutilizzabili entro il 2025. La sfida più grande al momento è ancora la disponibilità di materiale riciclato in quantità sufficiente e di qualità soddisfacente: vogliamo contrastare questo problema con soluzioni pionieristiche sui materiali e informazioni mirate per i consumatori sul riciclo".
A seguire vi riportiamo una sintesi dell'esempio dell'italiana Birra Peroni, selezionata tra le case history di economia circolare in ambito di piattaforme e inserita di recente anche tra le aziende Top Employer 2022 del nostro Paese.
Il modello di blockchain Birra Peroni
Nel 2021 Birra Peroni ha introdotto sulle birre della gamma la tracciabilità in blockchain del malto 100% italiano. Un progetto, come spiega la stessa azienda, nato dalla collaborazione con la start-up pOsti, che si propone di valorizzare la trasparenza delle filiere agroalimentari attraverso una narrazione digitale e personalizzata, e con EY, che ha messo a disposizione la soluzione EY OpsChain Traceability (tecnologia che supporta le transazioni sulla blockchain pubblica di Ethereum).
Le informazioni acquisite, garantite attraverso la blockchain Ethereum e rappresentate attraverso uno storytelling multimediale, sono state quindi rese fruibili al consumatore attraverso un QR Code presente sull’etichetta delle bottiglie che rimanda ad una landing page personalizzata, anche sulla base del momento e del luogo in cui viene effettuata la scansione. L’esperienza è immersiva, grazie all’impiego di soluzioni di realtà virtuale, ed offre un percorso esperienziale d'impatto, arricchito da immagini, testi e suoni alla scoperta del "viaggio del malto 100% italiano dal campo al bicchiere".
La tracciabilità consente altresì di raccogliere e strutturare le informazioni relative alle fasi di trasporto, alla trasformazione e al packaging utilizzato, inclusi i suoi elementi di innovatività e design e/o la presenza di contenuto riciclato. Questo apre alla possibilità di sfruttare la blockchain per automatizzare controlli e reporting delle iniziative di sostenibilità, supportando l’ambizione di Birra Peroni di utilizzare tutte materie prime ottenute al 100% in maniera sostenibile entro il 2030.