Brugnato 5Terre Outlet Village prende posizione in merito alle chiusure nei fine settimana e nei giorni festivi e pre-festivi previste dall’ultimo decreto legge in materia di misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da Covid-19, con una lettera-appello firmata da Marina Acconci, amministratore delegato di San Mauro SpA, società cui fa capo la proprietà dell’Outlet Village ligure, indirizzata al Sindaco di Brugnato (SP) Corrado Fabiani.
Nella lettera emergono con forza le perplessità legate a provvedimenti considerati "estremamente iniqui" rispetto ai centri cittadini e le preoccupazioni connesse alla salvaguardia di una delle più importanti realtà produttive della regione, un fattore di sviluppo economico che, grazie alla presenza di circa 100 negozi e alla creazione di oltre 450 posti di lavoro, ha rappresentato in questi anni un freno allo spopolamento della Val di Vara.
"Brugnato 5Terre Outlet Village, come altri outlet, da molti mesi è chiuso nei fine settimana e nei giorni festivi previsti dalla legge, nonostante sia all’aperto e strutturato come i centri storici che invece restano aperti –dichiara Marina Acconci–. Non comprendiamo la ragione di simile disparità di trattamento, soprattutto se si considera che queste strutture sono dotate di servizi di vigilanza privata che, discretamente ma efficacemente, garantiscono il rispetto delle norme di distanziamento e l’uso della mascherina. Il perdurare di questa situazione crea un danno economico rilevante e mette a rischio il capitale umano composto dai lavoratori impiegati nel Centro. Parliamo soprattutto di giovani e di donne che hanno costruito una loro professionalità e trovato un impiego laddove, prima del nostro arrivo, non c’era sbocco lavorativo, e che oggi mi mostrano la loro preoccupazione. Lo stesso vale per le altre strutture simili alla nostra, che insieme danno lavoro a circa 25.000 persone, di cui oltre 15.000 donne. In un contesto che vede 101.000 licenziamenti nel mese di dicembre, dei quali il 99% riguardanti lavoratrici, dovrebbe essere evidente a tutti, soprattutto alle istituzioni, che l’emergenza ha risvolti vitali in tema di lavoro, in particolare modo quello femminile, e di salvaguardia delle realtà che lo creano. La perdita del lavoro per una donna incide fortemente non solo sulla limitazione del potere di acquisto, ma anche sulla libertà che sta alla base della uguaglianza tra i sessi, perché non vi è libertà senza autonomia economica. Il nostro è un settore in forte sofferenza, nonostante abbiamo fatto di tutto per poter evitare le chiusure dei negozi e quindi i licenziamenti, come la rinuncia del canone di affitto a condizione che i brand mantenessero posti di lavoro; un sostegno concreto che avrà il suo peso sui bilanci dei prossimi anni. Le chiusure imposte agli outlet in questi mesi generano dispersione di posti di lavoro, impoveriscono la nostra Valle, nulla portano alla lotta contro il Covid, mentre rendono tutti noi, uomini e donne, meno forti e competitivi. Il mio appello a riaprire le attività economiche come la nostra – nel rispetto delle più rigide norme di prevenzione – vale per le migliaia di giovani e di donne che lavorano in questo comparto. Credo che la responsabilità sociale d’impresa sia anche questo: suggerire una riflessione su temi generali attraverso la lente del particolare di chi è impegnato in prima linea".
Il Sindaco Fabiani ha provveduto a inoltrare l’appello al presidente della Regione Giovanni Toti, al ministro del lavoro Andrea Orlando, ai principali rappresentanti politici espressione della Provincia e per conoscenza ai Sindaci della Val Di Vara, accompagnandolo con una sua lettera in cui sposa con convinzione l’istanza di riapertura e si fa portavoce della preoccupazione di Brugnato 5Terre Outlet Village e di tutti gli operatori economici del comprensorio per la salvaguardia del diritto al lavoro e ad una vita dignitosa.
"Siamo davanti a un forte grido di aiuto lanciato da quelle categorie che dall’inizio della pandemia hanno subito i maggiori danni dai provvedimenti governativi, e che hanno più investito per adeguare gli spazi e garantire la sicurezza alle norme sanitarie e che non hanno avuto il tempo di risollevarsi dagli effetti del lockdown –si legge nella lettera del Sindaco Fabiani-. Tutti siamo consapevoli del momento drammatico che sta attraversando il nostro Paese sul piano sanitario ed economico sociale e tutti siamo pronti a conformarci alle direttive, ma c’è tanta preoccupazione per il tessuto commerciale e imprenditoriale, il simbolo e l’espressione di un vasto territorio che lo hanno reso più vivo, attivo e solidale, evitando il rischio di un impoverimento economico con un conseguente esodo giovanile. L’incertezza del futuro pesa su tutte queste persone che temono per il posto di lavoro, ma anche sulle loro famiglie, sui giovani, sulle nostre intere comunità, che oggi si schierano al loro fianco. Per tali ragioni, rivolgo un accorato appello alle massime rappresentanze politiche spezzine, affinché sia attivata ogni utile iniziativa al riguardo".