Il nome e l’esperienza di Silvio Berlusconi si legano anche all’evoluzione del retail attraverso Standa, insegna nazionale fondata nel 1930 da Franco Monzino, e di cui Fininvest acquista il 70% nel 1988 per quasi 1.000 miliardi lire (compresi gli immobili). Standa è presente sull’intero territorio nazionale, ma il “gioiello di famiglia” è rappresentato dagli ipermercati Euromercato. Nasce comunque la Casa degli Italiani, che godrà di un grande battage pubblicitario sulle reti Fininvest, coinvolgendo come testimonial nomi noti dello spettacolo delle televisioni della nuova proprietà.
La prima fase di espansione
Inizia un periodo di espansione su tutto il territorio nazionale con aperture di ipermercati (Anzio/Roma) e strutture di media dimensione, oltre che supermercati, anche se, nei primi anni novanta alcuni attentati di stampo mafioso distrussero le filiali di Catania. Per creare maggiore sinergia tra Fininvest e la rete di supermercati e ipermercati, in alcuni negozi Standa ed Euromercato vengono creati dei corner Five Viaggi, società del gruppo specializzata in pacchetti turistici. L’iniziativa non darà i risultati sperati e la partnership sarà chiusa.
L'incontro con la famiglia Franchini
Nel 1991 Fininvest acquista I supermercati Brianzoli dei fratelli Gianfelice, Peppino e Angelo Franchini, che vengono accorpati a Standa. Con la cessione la famiglia Franchini ottiene il 14% del capitale azionario di Standa: in particolare, il 7% a Gianfelice e il 3,5% rispettivamente a Peppino e Angelo, mentre le responsabilità relative a sviluppo aziendale, acquisti e politica commerciale saranno suddivise tra i soci con il risultato che Gianfelice Franchini assumerà l’incarico di Amministratore Delegato di Standa ed Euromercato.
Non solo Standa: arrivano Blockbuster e Toys Center
Di nuovo un periodo di crescita, con nuove aperture di ipermercati, tra cui quello di Grugliasco (To) nel centro commerciale Le Gru, iniziative promozionali di successo che coinvolgono entrambe le insegne, avvio di nuove attività come la catena Blockbuster e Toys Center, nata da una partnership con Giochi Preziosi che ha portato alla costituzione de la Holding dei Giochi. Intanto, la rete di a insegna Euromercato nel 1994 viene ceduto a gruppo GS (ancora Sme, prima di passare, l’anno successivo sotto la proprietà di Schemaventuno la società finanziaria di Del vecchio e Benetton).
I contrasti con i Franchini
In questi anni, iniziano anche sle prime frizioni tra Franchini e Berlusconi sia per contrasti di interesse tra Gruppo Standa e Publitalia nei rapporti coni fornitori, sia per visioni diversi sul futuro. In particolare, il progetto hard discount, fortemente voluto da Gianfelice Franchini, non andrà in porto con il risultato che tutti e tre i fratelli Franchini lasciano Standa dopo aver firmato il primo bilancio in pareggio e altri due con buoni utili. Utili mai ripetuti successivamente.
Lo scorporo di Standa
Nel 1998, anno in cui viene aperto a Luini (Va) il primo superstore Standa, la Fininvest decide di uscire dal retail e, dopo aver rifiutato l’offerta di acquisizione da parte di Coop e Conad per 640 miliardi di lire, decide di scorporare il gruppo:
- il settore non alimentare viene ceduto in toto per 13,8 miliardi di lire a gruppo Coin, che trasforma la rete in Ovs e Coin;
- il settore alimentare viene diviso in due: i negozi del sud vengono acquisiti dal gruppo Cedi Marche, socio di Conad, mentre Gianfelice Franchini, appoggiato dal Mediocredito Lombardo, acquisisce il ramo alimentare della Standa nel centro nord, fondando la società Nuova Distribuzione, ma la sua morte improvvisa per infarto, a pochi mesi dalla firma del contratto preliminare, fa fare un passo indietro a Mediocredito Lombardo che lascia gli eredi senza le giuste coperture finanziarie per l'acquisizione.
Nel 2001, infine, i restanti punti di vendita della rete alimentare del centro-nord con ancora l’insegna Standa vengono ceduti a Rewe, che li trasforma in Billa.
I motivi alla base della vendita di Standa
Silvio Berlusconi ha dichiarato in anni successivi di essere stato costretto a vendere standa successivamente alla sua scesa in campo in politica, per le avversità nella concessione delle autorizzazioni da parte dei Comuni del centro sinistra. Secondo altri, la vendita sarebbe stata dettata dalla necessità di liquidità di Gruppo Fininvest, particolarmente esposto alle banche.
Blocco dei prezzi
Nel 2004, ormai presidente del Consiglio, Berlusconi annuncerà il blocco dei prezzi nei supermercati fino al 31 dicembre per contenere i prezzi in un momento difficile per gli italiani. L’intesa viene firmata con le principali associazioni di categoria di allora -Ancc, Ancd, Faid e Federcom- con la promessa, da parte del Governo, in cambio del blocco, di garantire una revisione delle norme sulle vendite promozionali e sull'orario di apertura degli esercizi commerciali.
Fonte: Wikipedia