Benetton riporta a casa la produzione dei maglioni e torna a produrre in Italia, a Treviso, dove iniziò nel l’attività dell’azienda, e lo fa con una nuova collezione limited edition che sarà in vendita da novembre nei negozi United Colors of Benetton di tutto il mondo. Il dettaglio: sull’etichetta compare la scritta Tv31100, un codice di avviamento postale che identifica la località dove nel 1965 nacque la Benetton, ed allo stesso tempo è il nome della collezione
Una collezione che vara il nuovo concetto di maglione, seamless, senza cuciture, modernamente semplice nell'immagine ma elaborato nella ricerca per la lavorazione realizzata nei laboratori stilistici e produttivi di Castrette, alle porte di Treviso, grazie al lavoro di 50 persone dedicate. Una ricerca dell'eccellenza del prodotto durata sei mesi e una linea messa a punto a tempo record, con la ricollocazione a Castrette di 36 macchine da maglieria giapponesi della Shima Seiki che lavorano 24 ore su 24 con turni ininterrotti di sei ore per arrivare a realizzare 700 capi al giorno.
“La cucitura a mano dei maglioni è complicata e onerosa - spiega Marco Airoldi, amministratore delegato di Benetton Group - e questo è il motivo che ha portato a delocalizzare queste lavorazioni nei paesi a basso costo di manodopera. Le nuove tecnologie, però, rivoluzionano la struttura di costi di un’azienda come la nostra: macchine come quelle che abbiamo installato a Castrette producono un maglione senza cuciture in un’ora, praticamente senza che un essere umano ci metta mano. A queste condizioni, non ha più senso lavorare lontano”.
“Con questo progetto abbiamo voluto far vedere cosa sappiamo fare - spiega Gianluca Pastore, direttore mondo marketing e comunicazione di Benetton Group davanti al tavolo da lavoro tra schizzi e campioni, metri e forbici e rocche di filo che per questo primo flash sono di lana merinos (90%). La maglieria è nel nostro Dna da sempre», prosegue Pastore. La capsule speciale è stata illustrata per questo lancio mondiale da Satisfa Tailor, capo dell'innovazione dell'azienda, che racconta i prodigi della lavorazione senza cuciture. “Cercavamo un nuovo classico – spiega Tailor - e ci siamo riusciti”. Ogni maglione,prodotto con 500 metri di filato, pesa 130 grammi in finezza 18. “Resteremo un prodotto democratico – prosegue Pastore - come nella nostra storia e nella nostra filosofia aziendale. Il Tv31000 costerà 80 euro e cominceremo a distribuirlo dai paesi per noi più significativi, in Europa, India e Messico. E sarà un prodotto continuativo. Lo comunicheremo molto sul digitale, ad un pubblico di consumatori molto allargato e vogliamo interagire coi clienti.”
Al momento questa iniziativa rappresenta solo una piccola attività, il grosso della produzione rimane nel far east, ma l’enfasi e l’energia dell’azienda in questo progetto dice più dei numeri. “Abbiamo investito due milioni di euro per queste macchine - prosegue Airoldi - vogliamo che diventino il cuore di un centro di competenza e di eccellenza sulla maglieria. Qui: made in Treviso, non solo in Italy. La maglieria è la nostra origine: il nostro stesso logo, cosa che non tutti sanno, rappresenta un punto maglia. Maglieria, colore, sensibilità sociale nata con le campagne pubblicitarie di Luciano Benetton e Oliviero Toscani: questi sono i tre aspetti che i consumatori, nel mondo, ci riconoscono come principali. Ma la maglieria è anche un’area di straordinaria innovazione, meccanica ed elettronica: qui vogliamo fare un reparto produttivo che non definirei grande, bensì ricco, con l’eccellenza del nostro know how e delle nostre persone.”