Del Made in Italy alimentare si è salutato in tempi recenti il riconoscimento governativo del ruolo strategico primario per il rilancio dell'economia nazionale. Oxfam Italia invita ora il settore dell’agroalimentare italiano a interrogarsi anche sulla sostenibilità sociale e ambientale delle filiere di rifornimento delle materie prime agricole utilizzate per i propri prodotti alimentari. Per rispondere alla domanda di quanto sia buono il cibo italiano, considerando anche l'altro significato della bontà: quello etico e non solo quello sensoriale.
- Il rapporto di Oxfam Italia e NeXt valuta l’impatto che le aziende italiane dell’alimentare hanno sull’ambiente e sui diritti umani a livello globale. Si parte dai volumi di Barilla e Ferrero.
- Nella prima parte lo studio analizza, come di consueto, le politiche che le due maggiori imprese alimentari italiane hanno adottato su 7 temi standard: il rispetto dei diritti dei produttori e dei lavoratori agricoli; l’attenzione alla tematica di genere; la gestione della terra e dell’acqua utilizzate nel processo produttivo; le politiche di contrasto al cambiamento climatico; il grado di trasparenza dell’operato dell’azienda. Questa analisi, basandosi su dati pubblici resi disponibili dalle aziende, è stata condotta adattando la metodologia elaborata da Oxfam nell’ambito della campagna Scopri il Marchio, con la supervisione del professor Alessandro Signorini, docente di marketing presso la John Cabot University. (vedi anche La pagella delle 10 big internazionali: 040_MARKUP241)
- I risultati dimostrano che Barilla e Ferrero sono già orientate verso un percorso di sostenibilità. Ma hanno ancora ampi margini di miglioramento nelle aree tematiche analizzate.
- Barilla fa registrare maggiori progressi soprattutto in ambito ambientale nella gestione sostenibile di terra e acqua e nell’attenzione posta alla sfida del cambiamento climatico.
- Ferrero mostra un impegno più forte in termini di tutela e rispetto dei diritti dei produttori e lavoratori coinvolti lungo la propria filiera agricola.
- Entrambe risultano carenti nella definizione di politiche di genere volte a favorire la piena integrazione delle produttrici e lavoratrici dei paesi in via di sviluppo lungo la filiera.
- Nella sua seconda parte, il rapporto coinvolge il mondo delle imprese alimentari italiane di medie dimensioni, lanciando loro una vera e propria sfida a misurare e migliorare la sostenibilità sociale e ambientale delle proprie filiere.
- Gli indicatori di Oxfam sono stati un punto di partenza per definire un Questionario online rivolto alle medie imprese alimentari italiane per autovalutare la sostenibilità delle loro filiere, confrontandosi attivamente con stakeholder e consumatori sulla propria performance. Sul sito www.nexteconomia.org/oxfam si possono trovare tutte le informazioni per permettere alle aziende di raccogliere questa “sfida sostenibile”.