L’iniziativa varata da Banco Bpm e Digital Magics, mira a rafforzare il sostegno alle nuove imprese attraverso un accesso al credito più veloce e diretto e all’introduzione di un processo di valutazione del merito di credito, da parte di Banco BPM, che prende in considerazione nuove metriche e parametri qualitativi non più solo riferiti alle prospettive economico-finanziarie delle aziende neo-costituite. Questo, grazie all’incubatore Digital Magics, che mette a disposizione la sua expertise e know-how del settore: “Valutare una startup non è mai facile,” dichiara Alessandro Malacart, CFO di Digital Magics, “in assenza di dati storici significativi e con limitate informazioni economico-finanziare sulle prospettive di sviluppo, e spesso in assenza anche di aziende confrontabili”.
L’idea, quindi, è quella di unire il bagaglio esperienziale di un incubatore come Digital Magics e di un istituto di credito come Banco BPM, per strutturare la valutazione delle startup più promettenti e già presenti nel portfolio di Digital Magics, mettendo a fattor comune le metodologie e i parametri abitualmente adottati nei processi di selezione delle neo imprese adottati da Digital Magics, tra cui, per esempio, l’analisi del business model proposto dalla startup, la qualità ed esperienza del management team, il grado di innovazione dei processi, la tecnologia, ecc. L’istituzione di questo ponte sinergico fra le startup e accesso al credito è figlia di un approccio mirato alla creazione di valore stabile nel tempo, snellendo il processo di analisi del merito di credito, semplificando le procedure di erogazione dei finanziamenti per le realtà più meritevoli, ed avvicinando così l’offerta bancaria a nuovi target di startup innovative.
Le startup, oggi, sono parte integrante dell’economia reale e non più relegate ad un mondo parallelo. Queste, infatti, sono protagoniste della trasformazione epocale dei paradigmi competitivi del tessuto imprenditoriale a cui stiamo assistendo in questi anni di digital distruption. A questo proposito, i dati supportano quello che non è più un trend, ma una caratteristica che, sempre più, va a consolidarsi come un inesorabile cambiamento culturale in atto nei comportamenti del cliente, negli stili di leadership aziendali, e nella velocità delle decisioni. Secondo Unioncamere, a marzo 2019, le startup costituite nel primo trimestre 2019 da non oltre 60 mesi hanno raggiunto quota 10.027, e sono accompagnate da un ecosistema legislativo ed amministrativo che tenta, pian piano, di diventare sempre più “startup friendly”.
In quest’ottica, il “Decreto Crescita 2.0” del 2012 ha favorito l’accesso semplificato al Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese (FGPMI), aiutando le realtà imprenditoriali più deboli in termini di garanzie per l’accesso al credito. Basti pensare che, secondo fonti del MISE, a settembre 2019 vi erano 89.076 le domande di finanziamento accolte per i finanziamenti. Una richiesta da parte delle nuove realtà imprenditoriali decisamente in crescita, con l’obiettivo e la necessitàdi ottenere risorse per poter perseguire l’innovazione, in primis digitale, in modo agile e rapido per aggredire il mercato.
Rispetto all’accordo BancoBpm e Digital Magic, si possono già contare alcuni esempi virtuosi e nello specifico Hi-Nelson, una startup attiva nell’e-commerce nautico, e Axieme, che si pone come prima social insurance italiana Axieme. "La ricerca di nuove opportunità di sostegno alle imprese costituisce una parte essenziale del nostro lavoro quotidiano – spiega Matteo Faissola, responsabile direzione Commerciale di Banco BPM – il bacino potenziale che si apre grazie alla collaborazione con Digital Magics è da un lato molto ampio, dall’altro ci mette in condizione di offrire il nostro sostegno a uno dei settori più dinamici, avanzati e promettenti dell’imprenditoria italiana. Un settore in cui, sotto alcuni aspetti, si gioca il futuro della nostra economia e nel quale abbiamo da tempo iniziato a investire”.