Da piccolo laboratorio artigianale a realtà industriale in grado di produrre ogni giorno 160 tonnellate di pasta fresca, 80mila piatti pronti monoporzione e 12 tonnellate di sughi in pepite, impegnando oltre 350 dipendenti. È la parabola di Surgital, che ha da poco licenziato l’esercizio 2022 con ricavi per 109,5 milioni di euro (54% Italia e 46% estero), vale a dire il 39% in più rispetto al 2021. A completare il quadro degli indicatori economici, un margine operativo lordo (Ebitda) di 17,8 milioni di euro e un utile netto di 8 milioni.
Le prospettive per l’anno in corso
Quanto al 2023, l’azienda stima di crescere oltre il 10% in termini di ricavi, nonostante il mercato europeo e americano siano ancora densi di incognite, a cominciare dall’inflazione che peserà sulla voce costi.
“I risultati del 2022 sono stati superiori rispetto al budget di previsione, la crescita è avvenuta in modo equilibrato sia in Italia che nei mercati di esportazione, dando conferma della prospettiva positiva a medio-lungo termine, cioè a tre-cinque anni – commenta Massimiliano Bacchini, membro del cda e direttore commerciale di Surgital -. A fronte di questo trend, continuiamo nelle politiche di sviluppo sia a livello produttivo, dove stiamo ancora investendo nelle strutture, sia nell’efficienza energetica; allo stesso tempo stiamo incrementando il presidio sui principali mercati di riferimento di Surgital, foodservice principalmente, dove continueremo a implementare la distribuzione del prodotto. Per questo non manchiamo di partecipare alle principali fiere internazionali, come Tuttofood di Milano e Anuga di Colonia”.
Verso il bilancio di sostenibilità
Per l’anno in corso, l’azienda del ravennate punta a completare il suo primo bilancio di sostenibilità. “Non sarà una trasformazione inaspettata quella che presenteremo, perché Surgital è attenta all’inclusività delle persone, ai temi sociali e al rispetto dell’ambiente sin dalla sua fondazione”, aggiunge Bacchini. Il quale indica poi l’obiettivo di raggiungere nel 2025 quota 140 milioni di ricavi, vale a dire il 40% in più rispetto al budget destinato al precedente piano industriale del periodo 2020-2022.
In pista ci sono l’ampliamento della superficie produttiva (attualmente da 35mila mq) e investimenti negli impianti e nelle strutture produttive per circa 20 milioni. Intanto è già in fase di realizzazione l’ammodernamento della centrale di trigenerazione esistente, su cui sono previsti diversi interventi in termini di miglioramento dell’efficienza per la riduzione dei consumi.