La digital transformation pervade in misura crescente tutti i settori e tutte le funzioni aziendali, rendendo pressante la necessità di intervenire sui processi ed implementare competenze e figure professionali in tal senso. Come si sta allora muovendo il comparto Risorse Umane in Italia e qual è la direzione tracciata per i prossimi mesi?
Risponde in apposita ricerca l’Osservatorio HR Innovation Practice della School of Management del Politecnico di Milano. Ecco i principali risultati emersi, con sguardo all’intero 2016:
- Investimenti. Il 61% delle organizzazioni prevede per il 2016 un budget dedicato a nuove iniziative digitali nelle risorse umane, in particolare nei processi di valutazione delle performance del personale (prevista nel 53% dei casi), per la formazione (51%) e per la ricerca e selezione del personale (51%).
- Profili ricercati. Nel 2016 il 22% delle organizzazioni prevede in particolare l’inserimento di nuovi digital marketing manager, la professionalità che coordina le iniziative di marketing digitale. Seguono i social media recruiting specialist (20%), che reclutano personale attraverso i social media, i social media manager (18%), che curano la comunicazione su questi canali, i technology marketing officer (16%), che uniscono competenze di marketing e di tecnologia, i digital workspace manager (15%), che gestiscono gli spazi di lavoro in modo flessibile attraverso l'uso delle tecnologie digitali e infine i digital learning specialist (13%), con compito di progettare, gestire e monitorare percorsi e piattaforme per la formazione digitale.
- Formazione. Cresce l'interesse verso nuovi canali digitali anche in quest’ambito. Sebbene la formazione tradizionale in aula sia ancora prevalente, il 75% delle aziende ritiene più rilevante il digital learning (attraverso videocorsi, Mooc, webinar…). I budget allocati in tal senso ad oggi sono il 12% della spesa formativa complessiva.
- Sfide. La principale sfida indicata da professionisti HR nel 2016 è la gestione delle riorganizzazioni aziendali, segnalata dal 52% del campione intervistato, seguita dalla necessità di aumentare la motivazione e la soddisfazione dei lavoratori (39%) e dalla ricerca di nuovi ruoli e competenze (34%). In aumento anche la necessità di organizzare iniziative di smart working, rilevante per una Direzione HR su tre.
- Progetti. Il 41% delle aziende prevede l’avvio di progetti HR Big Data & Analytics nel 2016, ma l'utilizzo attuale dei dati è ancora molto limitato. I più diffusi, nell’83% delle organizzazioni, sono gli analytics “descrittivi”. Seguono quelli “descrittivi real time” presenti nel 64% delle aziende ma utilizzati in modo esteso solo dal 24%, mentre solo in 1 azienda su 4 vi sono degli analytics “predittivi”, che analizzano i dati storici attraverso algoritmi matematici ed elaborano i risultati futuri. Tra queste, inoltre, solo il 3% li utilizza in modo pervasivo rispetto ai processi.
“La ricerca rivela come il ruolo della Direzione HR diventi sempre più rilevante all’interno delle organizzazioni, come responsabile e promotore di nuove iniziative con impatti strategici e ad ampio raggio sul business delle imprese”, sottolinea Mariano Corso, responsabile scientifico dell'Osservatorio HR Innovation Practice: “I professionisti delle risorse umane devono aumentare però la loro capacità di essere 'business enabler', puntando con maggior determinazione allo sviluppo del capitale umano e comportandosi come agenti di cambiamento della cultura manageriale e organizzativa”.