Il centro commerciale Aura in via Valle Aurelia, popoloso quartiere romano a circa un km in linea d'aria dal Vaticano, ha aperto i battenti. Si tratta di un progetto urbanistico particolarmente ambizioso e decisamente ben inserito nel contesto urbano.
Anziché un chiuso parallelepipedo di cemento, infatti, la struttura è molto variata e ariosa. Si articola su tre piani e numerosi edifici di dimensioni minori, con un’amplissima superficie superiore aperta e luminosa. Il complesso architettonico consolida la parte innalzata, ricompone gli spazi commerciali, recupera e integra le aree circostanti. La fermata della metropolitana e la linea treni FR3 sono a pochi metri. Il loro vialetto si apre direttamente sulla ricomposta Fornace Veschi per la produzione di laterizi: il parcheggio sotterraneo contiene oltre 700 posti auto e su un lato c’è anche la parrocchia san Giuseppe Cottolengo, che fa parte dello stesso comprensorio.
Il centro commerciale Aura ha 60 negozi, un supermercato Pam, una palazzina Virgin Active (palestra di tre piani con parcheggio separato, che aprirà il 1° maggio) e una libreria Mondadori. L’elemento socialmente più forte è probabilmente la food court, amplissima terrazza aperta, quindi con ventilazione naturale, sulla quale si aprono numerosi ristoranti, aperti fino alle 23.
Una terrazza aperta a tutti
Aura è proprietà di un fondo private equity europeo sponsorizzato da Orion Capital e sviluppato da CDS Holding e interamente commercialzzato da Jll; il progetto architettonico è stato curato da Davide Padoa di Design international, con la consulenza di Stefano Cordeschi per la licenza edilizia. Oltre 20.000 mq, di cui 17.000 di superficie commerciale utile, per 60 negozi, 16 ristoranti e bar, supermercato Pam e Virgin, sono il risultato di un progetto da circa 90 milioni di euro, dei quali 11 in opere collaterali. Il costo per metro quadro dell’opera complessiva è risultato molto alto, circa 3.000 euro al metro quadro, contro i circa 1.500 di opere analoghe. L’investimento è stato maggiore per la particolare situazione: un’area delimitata, con precisi vincoli urbanistici, su una collinetta con le sue caratteristiche idriche. Più forte di tutte le spinte, c’era la necessità di non limitarsi agli aspetti commerciali ma di realizzare un punto di riferimento per le prossime opere che richiedano sì supermercati, ristoranti e negozi ma soprattutto la riqualificazione di aree urbane. Orion ritiene che ci sia ancora molto spazio per rinnovati centri commerciali in Italia: ai fondi precedenti si è appena aggiunto un quinto da 1,5 miliardi di euro, del quale il 20% verrà investito proprio sul nostro suolo nazionale.