Lo studio condotto da Atradius, uno dei leader mondiali nel settore dell’assicurazione del credito commerciale, delle fideiussioni e del recupero crediti in Italia e all’estero, fotografa una tendenza con luci (crescita) e ombre (criticità) nel settore manifatturiero italiano. La pandemia non frena la corsa dell’agroalimentare nazionale che, dopo la brusca frenata di due anni fa, ha registrato un balzo in positivo del 4% nel 2021 e si prevede continuerà a crescere nel corso del 2022 (+3%), confermandosi settore trainante dell’economia. Permangono, tuttavia, criticità, che tengono sotto pressione alcuni settori chiave: fra queste, il calo della domanda nella ristorazione, i prezzi elevati delle materie prime e i rincari dell’energia.
L’aumento dei prezzi delle materie prime agroalimentari (cereali, latte, olio e zucchero) sta mettendo in difficoltà le aziende della trasformazione in settori strategici come la carne, i latticini, la pasticceria e la pasta. Il caro energia sta colpendo i molini, i pastifici e le aziende conserviere. Un ulteriore fattore di criticità è, secondo lo studio di Atradius, il potere contrattuale della grande distribuzione che impedisce ai piccoli produttori e ai trasformatori di trasferire sulle merci l’aumento dei prezzi, con conseguente riduzione dei loro margini di profitto, anche se non è previsto un peggioramento. Il settore dell’ospitalità si conferma, invece, tra i più penalizzati a causa del forte calo delle vendite e dei margini di profitto dovuto alle misure restrittive imposte dal contenimento della pandemia, con prospettive ancora incerte per l’inasprirsi dei contagi.
Per quanto riguarda i ritardi dei pagamenti e le insolvenze, gli spiragli intravisti grazie alle misure di sostegno governative sono destinati a restringersi in un quadro meno positivo nei prossimi mesi. Con la fine delle moratorie aumenteranno, secondo Atradius, le criticità sui tempi di pagamento delle fatture nel corso del 2022.
Uno sguardo ai paesi europei
Allargando lo sguardo ai principali paesi europei, Atradius fa il punto sulla situazione del settore nel primo paese di destinazione dell’export italiano, la Germania, dove si prevede nel 2022 un forte incremento delle insolvenze e dei ritardi di pagamento, incremento che potrebbe raggiungere, in entrambi i casi, il 10%. Anche in Francia, al terzo posto tra i mercati clienti dell’industria italiana, l’agroalimentare registra impatti negativi sui margini di profitto.
Al di fuori del perimetro europeo, tra i mercati di sbocco dell’agroalimentare italiano, gli Stati Uniti mostrano uno sviluppo del settore piuttosto rallentato. I costi di produzione nel food sono cresciuti notevolmente in tutti i sotto-settori a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime. I margini dei produttori sono stati colpiti dall’inflazione, la più alta dal 2008 con oltre +6,1% anno su anno nel novembre 2021. Nonostante lo scenario critico, i pagamenti B2B nel settore dovrebbero attestarsi sui 30 giorni in media e si prevede una stabilizzazione nei ritardi di pagamento e nelle insolvenze per il 2022.