Assolatte e US Dairy, la grande associazione degli industriali americani del settore lattiero caseario, si sono confrontati in un incontro organizzato dall'Ambasciata italiana di Washington in occasione della settimana della cucina italiana nel mondo. Molti i temi trattati e numerosi i punti di incontro tra le due associazioni. Come ha precisato Paolo Zanetti, presidente di Assolatte, la crescita della domanda mondiale di proteine animali traina il mercato del latte. In prima fila l’Asia, dove questi prodotti trovano spazi crescenti nella dieta dei cittadini, e che ha scoperto le peculiarità nutrizionali di latte e derivati. “Quelli asiatici sono paesi con un forte progresso economico, dove cresce di anno in anno il numero di famiglie che entrano a pieno diritto nella middle class e che cercano proteine nobili in prodotti di qualità come latte, burro, formaggi e yogurt" aggiunge Zanetti.
Italia e Usa sono accomunate anche dall’impegno nel progresso tecnologico finalizzato a una migliore sostenibilità. “Le nostre filiere zootecniche lavorano per realizzare prodotti sicuri e di qualità in modo sempre più sostenibile –prosegue Zanetti–. Utilizziamo processi sempre più eco-friendly che riducono i consumi di energia e di acqua, e gli sprechi. Facendo nostri i valori dell’economia circolare abbiamo investito sulle energie rinnovabili, con il fotovoltaico e i biodigestori. Crediamo nel miglioramento del benessere animale e stiamo riducendo i quantitativi di plastiche che impieghiamo, senza però dimenticare che per gli alimenti lattiero caseari il packaging è fondamentale per garantire sicurezza e vita commerciale”.
Il confronto con i colleghi americani ha anche rivelato preoccupazioni comuni e la necessità di una forte collaborazione Italia/Usa per superare le prossime sfide. Il Nord America, e in particolare gli Stati Uniti, si confermano mercati eccezionali per i formaggi italiani, con tassi di crescita di tutto rilievo negli ultimi anni. Anche il primo semestre 2022 è andato particolarmente bene, +20% dei volumi di vendita negli Usa e + 2% in Canada. Se questa tendenza proseguisse, il 2022 potrebbe chiudersi con un fatturato export (vendite nel solo Nordamerica) a 500 milioni di euro.