
Le politiche della Commissione europea nei prossimi cinque anni, in materia di agricoltura ed alimentazione, si articoleranno sulla base delle nuove linee guida tracciate. E sulle direttive intervengono organismi di categoria come Assica (Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi), Isit (Istituto Italiano Salumi Tutelati) e Ivsi (Istituto Valorizzazione Salumi Italiani), che sottolineano in coro unanime il discrimine posto negli ultimi anni verso il settore dei prodotti di origine animale. A riguardo, infatti, il presidente di Assica, Lorenzo Beretta, dice: “Per il nostro settore si tratta di una riabilitazione totale che speriamo si confermi anche nei fatti. La Comunicazione della Commissione europea rappresenta la strategia e la narrativa che ci auguravamo di leggere. Il passaggio a una posizione più inclusiva, non punitiva e non discriminatoria, soprattutto per quanto riguarda il settore zootecnico, è uno sviluppo positivo che merita di essere riconosciuto”.
Una posizione condivisa anche da Cristiano Ludovici, presidente di Iit, il quale ritiene "confortante rilevare che, dopo un periodo in cui sembrava che il settore zootecnico dovesse essere messo sempre in discussione, gran parte del mondo scientifico ha spontaneamente reagito, dimostrando, attraverso le più recenti ricerche, studi e orientamenti tecnico scientifici, che la produzione e il consumo di prodotti di origine animale sono sostenibili sia per la salute che per l’ambiente”.
La formazione
Marella Levoni, presidente Ivsi, punta l'attenzione invece sull'importanza della formazione e dichiara: “Negli ultimi anni abbiamo creato dei percorsi di formazione per le nostre aziende mirati a creare un nuovo modello di impresa, più sostenibile e innovativo. Abbiamo organizzato dei tavoli di lavoro di approfondimento delle best practice del settore e attivato collaborazioni con diversi esperti per favorire il processo di transizione che le aziende sono chiamate a intraprendere, anche attraverso l’impiego dell’Intelligenza Artificiale. Ora stiamo lavorando su un progetto pilota per una filiera sempre più sostenibile, a testimonianza del cambio di passo del settore, sempre più impegnato e desideroso di fare la propria parte”.