Finalmente ha aperto il mega centro commerciale (oltre 90.000 mq di Gla) ad Arese sulle ceneri dello stabilimento Alfa Romeo, concretando un sogno di Marco Brunelli, patron di Finiper, covato da 20 anni. I tempi lunghi (lunghissimi, in questo caso) della burocrazia e delle procedure urbanistico-amministrative, rendono necessari interventi di refresh su progetti che, a fine lavori, si rivelano spesso non del tutto à la page. Marco Brunelli, l’88enne imprenditore (nato a Milano nel 1927) alla guida di un gruppo (Finiper+Unes) da 2,8 miliardi di euro di fatturato, che sale sul palco, con sorprendente souplesse a dispetto degli anni, emozionato come un ragazzino è sicuramente uno degli eventi memorabili dell’inaugurazione de Il Centro ossia Arese Shopping Centre com’era prima, e più efficacemente, denominato. Il breve dialoghetto sussurrato tra il minuscolo grande miliardario lombardo e il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, è stato uno dei momenti più spiritosi di una cerimonia centrata su un importante (forse il più importante) progetto di riqualificazione industriale che risale a 20 anni fa, realizzato sulle ceneri della più vasta area ex industriale d’Europa, dopo la Stalingrado d’Italia (le aree Ansaldo-Breda a Sesto San Giovanni-Cinisello Balsamo). Stiamo parlando di 2 milioni di mq sui quali è sorto il più grande centro commerciale della Lombardia e senza dubbio fra i primi 5 d’Italia: 92.000 mq di Gla su due livelli con 250 negozi di ogni dimensione fino ai 6.000 mq di Primark che ha scelto Arese per il debutto italiano.
Un investimento di notevole volume pecuniario, come ha ricordato Francesco Ioppi, direttore immobiliare di Finiper: circa 350 milioni di euro, equamente divisi tra Finiper e un pool di banche fra le quali Intesa, Imi, Bnp Paribas, Popolare di Verona e Popolare di Milano.
Diciamo subito tre cose, per non sviolinare: il vestito esterno del centro non rende giustizia all’interno che è invece molto bello, arioso e luminoso, se non proprio del tutto innovativo. Il leit motiv in termini di materiali è il legno di cui l’architetto Michele De Lucchi ha decantato le virtù: il legno ricorda le cascine lombarde e questa, precisa De Lucchi, è una delle cifre stilistiche e architettoniche del nuovo centro di Arese. Ma, ci chiediamo, non si poteva ideare un vestito esterno un po’ più sexy, un po’ più moderno e up-to-date? Le pareti coperte dalle gelosie di legno trasmettono un’idea di fake urbano che ricorda più i factory outlet center che i centri commerciali di ultima generazione di cui Nave de Vero di Corio è l’epitome e il benchmark par excellence.
E poi: dov’è il riferimento all’archeologia industriale nel disegno dell’edificio che ospita il centro commerciale? Sì, certo, c’è la pista di prove dell’Alfa Romeo, c’è un’esposizione di modelli storici e moderni dell’Alfa Romeo in un’area della galleria, quella centrale; ma chi viene da fuori e ha un'età inferiore ai trent'anni, si ricorda che là sorgevano i mitici stabilimenti dell’Alfa Romeo? Mi sembra –ma potrei sbagliarmi– ci sia un tentativo di rimozione del passato, anche nel cambiamento della denominazione: da Arese Shopping Centre a Il Centro (denominazione tanto generica quanto anonima).
Terza cosa: non abbiamo riscontrato una vera e propria food court, anche se la ristorazione non manca ed è anzi abbastanza ben rappresentata (Kentucky Fried Chicken ha aperto qui il secondo locale lombardo) disseminata nel centro attraverso chioschi e caffetterie che tra parentesi lavoreranno molto bene.
Nuove insegne internazionali
Il Centro è comunque da vedere: alcune insegne hanno scelto di aprire qui per la prima volta, come Primark (6.000 mq), il nuovo Lego Store, Nespresso che ha aperto il primo corner in un centro commerciale, Superdry che qui ad Arese apre il 1° format diretto ispirato al flagship di Regent Street (560 mq), riproponendo pavimento in cemento, legni anticati, in linea con il suo tipico mix tra stile urbano e old flavor.
H&M Home che non è nuovo ma qui sperimenta un nuova variante di format, e poi Signorvino di Sandro Veronesi (Calzedonia) che ha aperto, per la prima volta in un centro commerciale, un locale da 300 mq con 70 posti a sedere e un plateatico esterno; e poi ancora, last but not least, Mondadori che abbina la libreria al bar, cosa che fa già ma solo nei megastore cittadini. Complimenti quindi allo Studio Conte, che ha gestito la commercializzazione, scegliendo brand di successo, di buona qualità e riconoscibili.
Fra le “feature” de Il Centro di Arese
- Ingressi al Centro: quello principale è dei 5 il più bello e meglio caratterizzato.
- Il Birrificio: si trova sull’ammezzato, all’ingresso principale, su un prolungamento sopraelevato che domina l’Iper, La Grande i.
- La galleria interna: larga, spaziosa, con visibilità e prospettiva anche dal livello superiore a quello inferiore (ground level).
- Belle e ariose le due principali piazze: il diametro è rispettivamente 42 e 72 metri.
- Galleria outdoor: alcuni punti di vendita della galleria hanno la doppia esposizione. Si tratta di un km di camminamento.
- Organizzazione del layout su 6 aree: Casa ed elettronica, Luxury, Fashion, Children, Green + 2 aree ristorazione.
- Parcheggi: ben segnalati, sono di 7 tipologie compresi quelli con ricarica (20 fill-up point) per auto elettriche.
- Servizi: il centro medico Humanitas rappresenta l'offerta sanitaria (a pagamento) del centro (check up e visite specialistiche)
- Aree gioco per bambini all'interno; stazione di servizio (carburanti) a marchio Iper; area allattamento, nursery, ascensore. Nel complesso servizi basici.
SCHEDA essenziale
Location: Via Luraghi 11 - 20200 Arese
Gla totale: 93.000 mq
Gla piano terra: 55.000
Gla primo piano: 38.000
Insegne complessive: 200
Ristoranti/caffetterie: 20
Posti auto: 6.000
Orari d’apertura: 9-22 tutti i giorni