Apofruit archivia il bilancio 2023 con cifre che soddisfano sia i soci produttori sia la cooperativa, nonostante l’annata contraddistinta da imprevisti e grandi difficoltà (ma potremo anche dire catastrofi come l’alluvione in Romagna). Alle assemblee dei soci, tenutesi a Scanzano Jonico, ad Aprilia e a Cesena, hanno illustrato i risultati Mirco Zanotti ed Ernesto Fornari, rispettivamente presidente e direttore generale di Apofruit.
“Va innanzitutto ricordato che il 2023 è stato un anno profondamente controverso, che in campagna ha visto tantissimi problemi –premette Mirco Zanotti– . A tutta la drammaticità dell’alluvione in Romagna, si sono infatti aggiunte le conseguenze di gelate, grandinate e siccità. Insomma, una vera e propria tempesta perfetta, che ha fatto crollare i quantitativi conferiti. Abbiamo infatti toccato il minimo storico di 1.356.000 quintali di ortofrutta conferiti, con una riduzione del 19,5% rispetto al 2022”.
Il mercato ha però compensato in parte con risultati positivi: “A fronte di una situazione così complessa a livello produttivo, la campagna commerciale si è rivelata molto soddisfacente durante tutto l’anno, per cui abbiamo chiuso il bilancio 2023 con un totale di liquidato di 127.148.000 euro, +8,6% rispetto al 2022 -precisa Ernesto Fornari-. Un dato niente affatto scontato, visto appunto che è venuto a mancare praticamente quasi il 20% dei quantitativi di ortofrutta. Le ragioni di questa performance sono da ricercare, in gran parte, nei prezzi mediamente sostenuti che hanno avuto costantemente le diverse referenze ortofrutticole, dai kiwi verdi ai kiwi gialli, dalle patate alle cipolle, solo per fare alcuni esempi dei prodotti che hanno registrato alcune tra le migliori performance. Del resto, nel caso di kiwi, cipolle e patate, ci siamo trovati di fronte a una carenza a livello globale, il che ha contribuito a mantenere elevate le quotazioni”.
“Siamo molto soddisfatti per le performance di tutto il Gruppo -aggiunge Fornari-. Apofruit chiude il bilancio 2023 con un valore della produzione di 274 milioni di euro, rispetto ai 268 milioni del 2022. A livello di Gruppo, comprendendo anche Canova, Canova France, Canova Spagna, Piraccini, Mediterraneo Group e Vivitoscano, abbiamo raggiunto i 351 milioni di euro, rispetto ai 340 milioni dello scorso anno. In ragione di questi risultati, dove tutte le società del gruppo hanno ottimamente performato, l’utile netto del Gruppo, post-imposte, si attesta a 884.000 euro, rispetto ai 331.000 euro del 2022. Inoltre il patrimonio netto di Gruppo è di 108.536.000 milioni di euro”.
“In tanti anni non si era mai determinata una situazione simile -conclude Ernesto Fornari- Ovvero, ancora oggi confermo le mie dichiarazioni fatte lo scorso anno, quando sottolineavo le grandi difficoltà in cui ci siamo venuti a trovare. Tuttavia, grazie a una congiuntura favorevole e alle attività messe in campo dalla cooperativa, siamo riusciti a portare a casa un risultato positivo per tutta la filiera. E la soddisfazione generale della base sociale è emersa anche nel corso delle recenti assemblee che abbiamo tenuto lungo la Penisola”.